Alla vigilia della del Consiglio europeo straordinario del 20 e 21 febbraio dedicato alla discussione del nuovo bilancio europeo per gli anni 2021-2027, la Camera dei Deputati ha approvato una mozione a firma Fusacchia, Muroni, Quartapelle, Palazzotto, che impegna il Governo “a sostenere l’avvio – in tutte le sedi comunitarie, a partire dal Consiglio europeo – di una discussione sulla necessità di una capacità fiscale autonoma a livello europeo, con i relativi strumenti necessari per decidere l’entità delle risorse e la loro allocazione, al fine di superare definitivamente lo stallo che l’attuale metodo di definizione del QFP crea essendo subordinato al conseguimento del voto all’unanimità”; inoltre la mozione fa riferimento all’occasione rappresentata dalla Conferenza sul futuro dell'Europa per coinvolgere cittadini, enti territoriali, mondo produttivo e associativo in questo confronto e avviare il processo per rifondare l'Unione europea.
La mozione è stata accolta dal Governo.
La Camera,
premesso che:
la paralisi nei negoziati per la definizione del nuovo Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 dell'Unione europea (Ue) rivela una forte distanza politica tra la posizione del Parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini, e quella espressa dalla Presidenza di turno finlandese al Consiglio del 12 e 13 dicembre 2019, dove siedono i rappresentanti dei governi nazionali; la differenza tra le due proposte ammonta a quasi 240 miliardi di euro –il Parlamento chiede che il bilancio corrisponda almeno all'1,3 per cento del PIL europeo, la proposta avanzata in Consiglio si ferma all'1,07 per cento;
la proposta di mediazione avanzata dalla Presidenza di turno finlandese non è adeguata alla necessità di finanziare l'agenda di rilancio del cantiere europeo proposta per i prossimi 5 anni dalla Commissione e votata dal Parlamento europeo il 27 novembre 2019;
non è più tollerabile continuare a discutere dei soli finanziamenti erogati dagli Stati membri, ed occorre intervenire in modo strutturale sulla possibilità di dotare l'Unione europea di vere risorse proprie che non gravino sui bilanci nazionali, né siano quindi rimesse al gioco dei veti incrociati dei singoli Governi, così come al fine di adottare nuove regole che consentano a tutti gli Stati membri di affrontare la sfida delGreen New Deal;
solo con un vero bilancio europeo sganciato dalle logiche nazionali si potranno finanziare quei beni comuni di cui i cittadini europei chiedono l'erogazione, e tra questi: infrastrutture transnazionali dicomunicazione e trasporto; investimenti in innovazione e ricerca; transizione energetica ed ecologica; misure di contrasto alle crescenti disuguaglianze; lotta alla criminalità,
impegna il Governo:
1) a fare ogni sforzo negoziale per arrivare ad un bilancio pluriennale dell'Unione europea per il periodo 2021-2027 che sia all'altezza delle sfide che come europei si sarà chiamati ad affrontare nei prossimi anni, sostenendo nel corso del negoziato proposte non inferiori a quella formulata dalla Commissione, pari all'1,11 per cento del Pil europeo, che al contempo rispettino le priorità negoziali italiane;
2) a sostenere l'avvio –in tutte le sedi comunitarie, a partire dal Consiglio europeo –di una discussione sulla necessità di una capacità fiscale autonoma a livello europeo, con i relativi strumenti necessari per decidere l'entità delle risorse e la loro allocazione, al fine di superare definitivamente lo stallo che l'attuale metodo di definizione del QFP crea, essendo subordinato al conseguimento del voto all'unanimità;
3) ad assicurare l'accoglimento delle istanze principali legate a investimenti e risorse finanziarie avanzate in occasione di incontri, momenti di confronto, ascolto con cittadini, enti locali, imprese, realtà del terzo settore nel quadro dellaConferenza sul futuro dell'Europa, al fine di farne una grande occasione di riflessione e mobilitazione, nonché parte della posizione negoziale nazionale ai tavoli europei sul rilancio inclusivo dell'integrazione europea.
(6-00100)
«Fusacchia, Muroni, Palazzotto, Quartapelle Procopio».