Il via libera alla nomina di Teresa Ribera e Raffaele Fitto a vicepresidenti della Commissione europea è avvenuta dopo che i tre leader di PPE, S&D e Renew Europe hanno raggiunto l'accordo su un patto di legislatura che impegna i tre gruppi politici al Parlamento europeo a "cooperare nella decima legislatura, riconoscendo le sfide poste dalla situazione geopolitica, dal ritardo di competitività dell'Europa, di problemi di sicurezza, dalle migrazioni e dalla crisi climatica, così come dalle disuguaglianze socio-economiche" e a "lavorare insieme con un approccio costruttivo per far avanzare un'agenda di riforme basata sulle linee politiche del 18 luglio 2024 della presidente della Commissione".
Tra i nove punti dell'agenda (qui il link al testo del patto) figurano la necessità di "investire in un bilancio in linea con le ambizioni dell'UE" e "l'approfondimento dell'Unione attraverso la riforma dell'UE per rafforzare la sua capacità di agire".
L'Unione Europea dei Federalisti ha diffuso un comunicato (qui il link al testo) con cui ricorda che "le riforme dei Trattati sono fondamentali per un'Europa più forte" e fa notare che "questa alleanza risponde direttamente all'appello urgente lanciato dall'UEF dopo le elezioni europee, con i federalisti europei hanno "chiesto con forza che tutte le forze democratiche ed europeiste si uniscano nel Parlamento europeo per rafforzare l'unità europea nel contesto dell'aumento dei partiti politici euroscettici ed eurofobi di estrema destra, anche attraverso l'accordo su un patto di legislatura."
Domènec Ruiz Devesa, ex europarlamentare e presidente dell'UEF, ha affermato che “si tratta di un passo davvero storico nel sistema politico europeo: il primo accordo scritto di coalizione tra gruppi politici a livello europeo”.
