Sandro Gozi ha annunciato la propria candidatura con una lettera indirizzata ai federalisti europei.
Dear friends, In view of our Congress in Vienna in November, I am writing to explain in few words why I have decided to present my candidacy to the Presidency of UEF. My first reason is simply and openly a political one. Non partisan, of course, but very political. Why? Because we are witnessing a major conflict between two visions for Europe: liberal democracy versus nationalism, rule of law versus intolerance, openness versus closure, multilateralism versus unilateralism. |
Ue, Gozi si candida alla presidenza Unione federalisti europei
Roma, 30 ott. (askanews)
"Di fronte alle ondate neonazionaliste c'è una sola via: una nuova Europa, più attenta e solidale, profondamente riformata. È in atto un conflitto tra due visioni: liberal-democrazia contro nazionalismo, stato di diritto contro intolleranza, apertura contro chiusura, multilateralismo contro unilateralismo. Lo status quo è il peggior nemico dell'Unione. In questo contesto dobbiamo prenderci tutte le nostre responsabilità e rinnovare il nostro impegno per la causa europea. Senza rinvii dobbiamo rilanciare un forte processo di riforma dell'Europa, rivolgendoci a tutte le forze politiche che condividono i nostri valori, le nostre convinzioni, i nostri obiettivi, oltre divisioni politiche ormai superate". Con queste parole Sandro Gozi annuncia la sua candidatura alla presidenza dell'Unione federalisti europei, organizzazione non governativa composta da venti organizzazioni a livello nazionale, che ha come piattaforma programmatica la creazione di una federazione europea.
Il congresso si terrà dal 23 al 25 Novembre a Vienna. L'attuale presidente uscente è Elmar Brok, colonna portante della CDU al Parlamento europeo.
Nella lettera di candidatura Gozi, forte della sua esperienza in campo europeo - dal programma Erasmus e l'impegno civico per i diritti civili al Consiglio europeo, passando per il governo e il Parlamento italiani, la Commissione europea, il Consiglio dei ministri UE, il Parlamento europeo e il Consiglio d'Europa - rivendica i valori dei padri fondatori del federalismo europeo, pur nella consapevolezza della difficoltà della sfida, concludendo il suo messaggio con un appello che "alcuni di loro erano soliti usare all'inizio di questa incredibile avventura europea e che è tanto più attuale oggi: 'fa' qualcosa di coraggioso': è tempo di un atto di coraggio".
Pol/Bac 20181030T133219Z