In seguito alle ultime vicende delle guerre in corso in Medio Oriente e in Libia, le associazioni della Tavola della Pace hanno diramato una dichiarazione in cui si chiede all’UE, “nata per difendere la pace”, e al Governo italiano, di “assumere una forte iniziativa che con azioni diplomatiche, economiche, commerciali e di sicurezza miri ad interrompere la spirale di tensione e costruisca una soluzione politica, rispettosa dei diritti dei popoli, dell’insieme dei conflitti in corso in Medio Oriente e avviare una rapida implementazione del Piano Europeo per l’Africa (Africa Plan) accompagnandolo da un patto per una gestione condivisa dei flussi migratori”.
Il Movimento federalista europeo, condividendo l’ideale della pace tra i popoli, ha aderito nonostante la mancanza nel documento di riferimenti alla necessità di mobilitarsi per la costruzione di un’Europa federale, unico soggetto in grado di svolgere un ruolo effettivo di pace. Il MFE intende infatti intensificare i propri rapporti con le organizzazioni della Tavola della Pace per coinvolgerle nella campagna che intende avviare in vista della Conferenza per il Futuro dell’Europa. C’è infatti bisogno che si crei anche in Italia un forte schieramento di forze politiche, della società civile e di cittadini perché la Conferenza metta al centro dei suoi lavori la rifondazione di cui l’Unione Europea ha bisogno per superare le impasse che la mantengono debole, e dotarsi quindi dei poteri e degli strumenti giuridici, finanziarie e organizzativi necessari per agire in modo efficace, incluso nel contesto internazionale.
Sabato 25 gennaio 2020
giornata di mobilitazione internazionale per la pace
Spegniamo la guerra, accendiamo la Pace!
contro le guerre e le dittature
a fianco dei popoli in lotta per i propri diritti
"La guerra è un male assoluto e va 'ripudiata', come recita la nostra Costituzione all'Art. 11: essa non deve più essere considerata una scelta possibile da parte della politica e della diplomazia".
Il blitz del presidente Trump per uccidere il generale iraniano Soleimani, il vicecapo di una milizia irachena ed altri sei militari iraniani, è un crimine di guerra compiuto in violazione della sovranità dell’Iraq. Insieme alla ritorsione iraniana si è abbattuto anche sui giovani iracheni che da tre mesi lottano contro il sistema settario instaurato dall’occupazione Usa e contro le ingerenze iraniane, in un paese teatro di guerre per procura ed embarghi da decenni.
Irak, Iran, Siria, Libia, Yemen: cambiano i giocatori, si scambiano i ruoli, ma la partita è la stessa. Nella crisi del vecchio ordine internazionale, potenze regionali e globali si contendono con la guerra aree di influenza sulla pelle delle popolazioni locali. La sola alternativa consentita al momento è il mantenimento dei regimi teocratici o militari – comunque illiberali e non rispettosi dei diritti umani - con i quali si fanno affari, chiudendo occhi e orecchie su repressione, torture e corruzione.
La guerra non produce solo distruzione, ma cancella anche dall’agenda politica la questione sociale, oramai incontenibile ed esplosa nelle proteste delle popolazioni che hanno occupato pacificamente le piazze e le strade.
Non possiamo stare a guardare
Dobbiamo gridare il nostro no alla guerra, alla sua preparazione, a chi la provoca per giustificare la produzione e la vendita di armi. Guerre che, in ogni momento, possono fare da miccia ad un conflitto globale tanto più preoccupante per il potenziale degli armamenti nucleari oggi a disposizione dei potenti del mondo. Le vittime innocenti dell'aereo civile abbattuto "per errore" da un missile, dimostrano una volta di più che la guerra è un flagello per tutti, nessuno può chiamarsi fuori, siamo tutti coinvolti.
Manifestiamo il nostro sostegno alle popolazioni, vere vittime delle guerre, a chi si rivolta da Baghdad a Teheran, da Beirut ad Algeri, da Damasco, al Cairo, a Gerusalemme, a Gaza.
Quel che sta avvenendo nel Golfo Persico, aggiungendosi alle sanguinose guerre e alle crescenti tensioni in corso, mette in luce la drammatica attualità e il vero realismo dei ripetuti ma inascoltati appelli di Papa Francesco per l’avvio di un processo di disarmo internazionale equilibrato.
L’UE, nata per difendere la pace, deve assumere una forte iniziativa che – con azioni diplomatiche, economiche, commerciali e di sicurezza – miri ad interrompere la spirale di tensione e costruisca unasoluzione politica, rispettosa dei diritti dei popoli, dell’insieme dei conflitti in corso in Medio Oriente e avviare una rapida implementazione del Piano Europeo per l’Africa (Africa Plan) accompagnandolo da un patto per una gestione condivisa dei flussi migratori.
Fermare la spirale di violenze è responsabilità anche italiana e chiediamo al nostro Governo di farlo con atti concreti:
- opporsi alla proposta di impiego della Nato in Iraq e in Medio Oriente;
- negare l’uso delle basi Usa in Italia per interventi in paesi terzi senza mandato ONU;
- bloccare l’acquisto degli F35;
- fermare la vendita di armi ai paesi in guerra o che violano i diritti umani come sancito dalla L. 185/90;
- ritirare i nostri soldati dall’Iraq e dall’Afghanistan, richiedendo una missione di peace-keeping a mandato ONU ed inviare corpi civili di pace;
- adoperarsi per la sicurezza del contingente italiano e internazionale in missione UNIFIL in Libano;
- aderire al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari eliminandole dalle basi in Italia;
- sostenere in sede europea la necessità di mantenere vivo l’accordo sul nucleare iraniano implementando da parte italiana ed europea le misure di revoca dell’embargo
- porre all’interno dell’Unione europea la questione dei rapporti USA-UE nella NATO.
Per tutto questo invitiamo a aderire ed a partecipare alla giornata di mobilitazione internazionale di sabato 25 gennaio 2020, promossa dal movimento pacifista statunitense contro la guerra, che per noi sarà una grande mobilitazione contro tutte le guerre e tutte le dittature, a fianco dei popoli che si battono per il proprio futuro.
PROMOTORI NAZIONALI
ACLI, AIDOS, AOI, ARCI, Archivio Disarmo, Arci Servizio Civile, ASGI, Ass. 46° parallelo, Ass. Senza Confine, Associazione della pace, Assopace Palestina, Atlante delle Guerre, Beati i Costruttori di Pace, CGIL, CIPAX, CIPSI, CNCA, Cultura è Libertà, Europa verde, FIOM, Fond. Benvenuti in Italia, Ass. naz. Giuristi Democratici, Gruppo Abele, Lega Diritti dei Popoli, Legambiente, Libera, Link, Lunaria, Medicina Democratica, MIR, Movimento Consumatori, Movimento Europeo, Movimento federalista europeo, Movimento Nonviolento, Noi Siamo Chiesa, Opal, Pax Christi, PeaceLink, PRC-SE, Rete della pace, Rete italiana disarmo, Rete degli Studenti, Rete della Conoscenza, Sbilanciamoci!, Sinistra italiana, Tavola della pace, Tavolo salta muri, Transform! Italia, UDS, UDU, Un ponte per ..., US ACLI, Unione sindacale italiana
PROMOTORI LOCALI
ACLI – Palermo, ACLI – Brescia, Amerindia, Amici di Villa S.Ignazio, Amnesty International - Sassari, ANPI – Sassari, ANPI – Genova, ANPI – Trentino A.A., Ass. Alisso, Ass. Donne+Donne, Ass. E. Berlinguer, Ass. Il Melograno, Baby Kinder Park, Casa della Carità, Casa delle Donne, Coord. Ass Vallagarina per l’Africa, CDMPI, Cesvitem, CGIL – Sassari, Circolo PD E. Berlinguer, Comitato Pop. Antico Corso, Comunità di Base S. Paolo, Comunità Parrocchiali, Consulta per la Pace – Palermo, Coop.Soc. Il Torchio, Coord. Per la Pace – Spoleto, Coordinamento per la Pace – Como, COPE, CSS, Earth Gardeners, Emergency – Venezia, Emergency -Sassari, Emergency – Perugia, Fermiamo la Guerra – Firenze, FIOM – Roma-Lazio, Firenze Città Aperta, FIS Raider,
Forum Siciliano Acqua Beni Comuni, MIR – Palermo, Movimento Nonviolento – Cagliari, NoiDonne 2005 – Sassari, Ora in Silenzio per la Pace, Parrocchia SS Pietro e Paolo, Rete Romana Solidarietà Popolo Palestinese, Salaam-Ragazzi dell'Olivo – Vicenza, Sardegna per la Pace, Sardine Napoletane, Sicilia Bene Comune, Sprar V.Solesin, Tavola Sarda della Pace, Telefono Amico – Sassari, Theatre en Vol, Ass. Voci della Terra, ANPI – Massa, Ass. reggiana per la Costiruzione – Reggio Emilia, ANPI – Perugia, Ass. Diritti e frontiere, Centro Ghandi – Ivrea, CGIL – Perugia, Circolo Libertà e giustizia – Umbria, Cittadinanza attiva – Umbria, Comitato pace convivenza e solidarietà Danilo Dolci – Trieste, Costituzione beni comuni – Milano, Fondazione Angelo Frammartino, L’altra Europa – Venezia, MIR -Palermo, Ponte solidale – Perugia, Società di mutuo soccorso – Umbria, Trieste per la pace contro la guerra, UDS – Perugia, Verso il Kurdistan – Umbria
Tavola della Pace via della viola 1 (06122) Perugia Tel. 335.6590356 - 075/5736890 - fax 075/5721234