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Stemma di FerraraGiovedi' 10 maggio alle 17, a Ferrara, nella Sala dell'Arengo del Palazzo Municipale, e' stato pubblicamente costituito il Comitato Ferrara per la Federazione Europea. La riunione e' stata presieduta dal Presidente del Consiglio Comunale Francesco Colaiacovo, che ha innanzitutto giustificato l'assenza del Sindaco Tiziano Tagliani, che aveva organizzato l'incontro ma ha dovuto recarsi a Bologna per le esequie dello scrittore Stefano Tassinari e del consigliere regionale Maurizio Cevenini. Colaiacovo ha poi celebrato la Festa dell'Europa, citando i padri fondatori e la partecipazione della città di Ferrara alla costruzione europea.

Per il MFE hanno quindi preso la parola Giancarlo Calzolari, segretario della Sezione di Ferrara e Luigi Vittorio Majocchi, del Comitato Centrale e presidente del "Centro Studi sul federalismo e l’unificazione europea Mario Albertini". Ha concluso gli interventi ufficiali Rossella Zadro, assessore comunale all'Ambiente e alle Relazioni internazionali, che ha letto e spiegato l'appello per la costituzione del Comitato Ferrara per la Federazione Europea, che rivendica la nascita di un primo nucleo federale per uscire dalla crisi e dare esecutività ad un piano europeo di sviluppo sostenibile (il testo dell’appello si può leggere più sotto).

E' seguito un vivace dibattito. Giovanni Cavicchi (Lega Nord) ha chiesto che venga approfondito il concetto di cittadinanza europea. Francesca Cavicchi (Lega Nord) ha rivendicato il miglioramento e completamento di alcune costruzioni ancora carenti, tra cui lo stesso diritto comunitario. Antonio Fortini, del gruppo Liberi e Forti, ha chiesto che la Banca Centrale Europea sia dotata di un effettivo potere e venga messa in condizioni di battere moneta direttamente per gli stati. Mario Zamorani (Radicali) ha sottolineato l'urgenza della nascita di una federazione leggera, per scongiurare il crollo economico-sociale dei nostri paesi. Sono altresì intervenuti alcuni giovani, tra i quali Antonio Ferrara, della locale sezione GFE e tesoriere della GFE regionale, poi, per il MFE, Rossella Domanico, Giovanna Mazzoni e Marco Bondesan.

Hanno tratto le conclusioni Luigi Vittorio Majocchi e Rossella Zadro. Praticamente tutti i partecipanti all'incontro hanno approvato l'appello del MFE e nei prossimi giorni Rossella Zadro raccoglierà ufficialmente le firme, sollecitando anche altre componenti politiche e sociali di Ferrara e provincia ad entrare nel Comitato.

 

Appello del “Comitato per la Federazione Europea” di Ferrara

FEDERAZIONE EUROPEA SUBITO,
PER UN PIANO EUROPEO DI SVILUPPO SOSTENIBILE

Dalla gravissima crisi economica e finanziaria che investe oggi l’Europa, nel quadro della crisi mondiale, non si esce soltanto con misure di austerità; nessun paese europeo può pensare di salvarsi da solo. Con un’economia integrata a livello europeo e una moneta unica, i piani nazionali sono totalmente inadeguati; è quindi urgente attivare un grande piano europeo per lo sviluppo sostenibile, finanziato attraverso risorse proprie dell’Unione.

Ma la crisi non è solo economica e finanziaria; è anche una crisi politica e istituzionale e non può essere affrontata con soluzioni intergovernative sotto la guida del direttorio franco-tedesco. E’ necessario un governo federale dell’euro e dei paesi che vorranno veramente unire le loro politiche, responsabile di fronte al Parlamento europeo in una nuova architettura istituzionale.

In questo quadro l’Italia può e deve tornare ad essere protagonista in Europa.

I federalisti europei, le forze politiche e sociali di Ferrara si rivolgono pertanto agli uomini e alle donne delle istituzioni nazionali ed europee, dei partiti e movimenti politici, della società civile per ricordare:

- che è urgente una nuova iniziativa politica dei Paesi dell’Eurogruppo per porre le basi per la realizzazione di una Federazione europea attraverso un metodo democratico costituente: occorre mostrare agli europei e al resto del mondo che il rilancio del progetto politico europeo è possibile e che esiste la volontà di governare democraticamente e a livello sopranazionale l’uscita dalla crisi;

- che è indispensabile che la politica indichi al più presto tempi e modi di questa transizione, come pure l’architettura istituzionale attraverso la quale gestire una futura coesistenza tra la Federazione, che dovrà rimanere aperta a chi vorrà farne parte, e gli altri paesi membri dell’Unione che non vorranno o non potranno ancora farne parte;

- che è necessario impegnarsi immediatamente per promuovere tutte le forme di mobilitazione dell’opinione pubblica a favore di un New Deal europeo e a sostegno di reali trasferimenti di potere dal livello nazionale a quello europeo nei campi della fiscalità, del bilancio, della politica economica e della politica estera e di sicurezza, già a partire dallo sfruttamento dell’Iniziativa dei cittadini europei prevista dagli attuali Trattati;

- che è responsabilità primaria dell’Italia, del suo governo e del suo parlamento, assumere iniziative coraggiose, convocando ad esempio una nuova conferenza di Messina, aperta ai Paesi dell’Eurogruppo per fissare una road map per la realizzazione di un potere democratico e federale europeo da sottoporre all’approvazione degli elettori in occasione delle prossime elezioni europee del 2014.

L’eccezionale gravità del momento storico che viviamo non lascia tempo né alibi: occorre agire subito prima che sia troppo tardi!

  


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