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In un commento su Foreign Affairs (China's European Shopping Spree - How Austerity in the EU Creates Investment Opportunities for Beijing, 25-07-2011), Mark Blyth propone delle interessanti considerazioni sul fatto che la “financial fragility [in Europe] may be more of a national security issue than often thought”, non solo per quanto riguarda gli interessi a medio lungo termine degli USA, ma anche per quelli degli europei. Il punto chiave sviluppato nell’articolo riguarda la politica cinese nei confronti del debito greco in relazione a due tendenze in atto.

 

La prima riguarda il tentativo degli USA di limitare sempre di più l’accesso della Cina a investimenti di interesse strategico sul piano della sicurezza militare e tecnologica, sulla base del  Foreign Investment and National Security Act (FINSA - 2007): “This U.S. law”, ricorda Blyth, “makes it hard for China to diversify out of its $3 trillion-plus holdings of U.S. dollars and buy sensitive U.S. assets such as aerospace, technology, and defense-related companies”. La seconda tendenza è quella invece in atto in Europa per contenere i debiti sovrani essenzialmente attraverso politiche di austerità, che tuttavia hanno “a fatal flaw: they cannot work in democracies because electorates have a strong incentive to vote against imposing austerity measures, and instead seek to pass the costs of deflation on to the bondholders”. Per farla breve, ma l’articolo merita di essere letto, nel momento in cui “Europe would be keen to find any revenue source it could to offset the secondary financial crunch, and with the United States in no position to offer any offsetting finance, as it did in 2008, all the technology, aerospace, and even financial assets that China wanted would be available at a discount -- FINSA or no FINSA -- in Europe”. E la politica di penetrazione cinese (o meglio di accerchiamento, come la definisce Kissinger nel suo ultimo libro On China) nei confronti dell’Occidente avrà compiuto un ulteriore e strategico passo avanti. E a quel punto, se la situazione non dovesse rapidamente cambiare in Europa, dopo non essere riusciti nel secolo scorso a stabilire la equal partnership con gli USA, gli europei difficilmente potranno sperare di realizzarne una con la Cina nel Mediterraneo in questo secolo.

  


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