Interventi
COMUNICATO STAMPA
Il risultato delle recenti elezioni in Georgia e del referendum in Moldavia relativo agli adempimenti necessari per procedere nel cammino verso l’adesione all’UE (passato con una maggioranza risicatissima) sono un campanello di allarme che l’Unione europea non può ignorare...
Leggi tutto: L'UE rischia di perdere la partita dell'allargamento?
Ad un anno dalla feroce aggressione di Hamas la guerra e a violenza non si fermano in Medioriente. La crisi del sistema internazionale e delle sue regole lascia che siano le armi e la guerra a dirimere i conflitti. E in questo quadro, gli Stati europei colpevolmente restano irrilevanti perché disuniti.
IL FUTURO DELLA COMPETITIVITÀ IN EUROPA
Mario Draghi ha presentato questa mattina il suo Rapporto che chiede un profondo e immediato cambiamento all’Unione europea. Al tempo stesso il Rapporto sostiene che finché non ci sarà il consenso tra gli Stati membri per riformare i Trattati questo cambiamento dovrà essere promosso dai Governi nazionali attraverso una stretta collaborazione e una maggiore integrazione reciproca. Dato che difficilmente i Governi troveranno l’unanimità sugli avanzamenti necessari, il Rapporto arriva a sostenere la prospettiva di un’Europa a cerchi concentrici, con cooperazioni tra gli Stati membri attraverso le cooperazioni rafforzate o anche fuori dai Trattati, analogamente a quanto accaduto con il Fiscal compact.
Di fronte alla situazione di pericolo per il futuro dell’UE che il Rapporto ipotizza in mancanza di profondi cambiamenti del suo modus operandi, e alle deboli proposte che avanza in tal senso, il Rapporto è di fatto la dimostrazione che non esiste alternativa ad una riforma organica dei Trattati attraverso un processo democratico e partecipato.
Il Parlamento europeo appena insediato raccolga il testimone della scorsa legislatura rilanciando la richiesta che è già nelle mani del Consiglio europeo per la convocazione di una Convenzione e prema affinché la Commissione si schieri al suo fianco.
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Nel discorso al Parlamento europeo per presentare il suo programma politico, Ursula Von Der Leyen ha richiamato anche la necessità di riforme ambiziose dei Trattati e ha proposto che la Commissione e il Parlamento europeo lavorino insieme su questo punto.
Le forze pro-europee della nuova maggioranza devono cogliere questa opportunità e rilanciare le proposte di riforma fondamentali che nella scorsa legislatura erano state elaborate dall’AFCO e approvate in plenaria per reiterare la richiesta dell’avvio della Convenzione.
Il Consiglio europeo che si è svolto giovedì si è concluso rapidamente trovando un accordo sulle nomine cosiddette apicali, ma ignorando la richiesta del Parlamento europeo di avviare una Convenzione per discutere la riforma dei Trattati.
Nei negoziati che ora si aprono per concordare il programma e le priorità della legislatura il criterio attorno a cui si sta formando la coalizione che comporrà la sua maggioranza è quello pro-europeo, che scavalca la divisione tradizionale tra forze di destra e di sinistra. E' interesse dell'Italia entrare in questa maggioranza per promuovere il cambiamento in senso federale di cui l'Europa ha bisogno.
Leggi tutto: Il Consiglio europeo e le dinamiche politiche in Europa
Anche se a prima vista i risultati delle elezioni europee non cambiano molto i numeri della maggioranza uscente all’interno del Parlamento europeo – e confermano l’impossibilità di maggioranze alternative – è innegabile che il voto che si è appena concluso abbia rappresentato un vero e proprio terremoto negli equilibri politici.
Comunicato stampa
Il Movimento Federalista Europeo condanna fermamente il vile attacco perpetrato dal sen. Claudio Borghi con il sostegno del segretario della Lega Matteo Salvini contro il Presidente della Repubblica.
Il MFE ringrazia il Presidente Mattarella per il suo richiamo, nel discorso ai Prefetti in vista della Festa della Repubblica del 2 giugno, all’importanza delle elezioni europee dell’8-9 giugno, in cui è in gioco la possibilità di procedere alla costruzione di una sovranità europea in un momento particolarmente drammatico della nostra storia.
L'Unione dei Federalisti Europei, l'Associazione Jean Monnet, il Gruppo Spinelli al Parlamento Europeo e gli Young European Federalists hanno ricostituito il Comitato d'Azione per gli Stati Uniti d'Europa, istituito da Jean Monnet nel 1955, con l'obiettivo di promuovere l'azione per un'Europa federale con il sostegno di una rete di personalità di tutte le categorie sociali (intellettuali, scrittori, giornalisti, artisti, imprenditori, ex responsabili politici, ecc.).
Leggi tutto: Manifesto del Comitato d'Azione per gli Stati Uniti d'Europa
E' particolarmente grave che il Consiglio europeo continui a rimandare la discussione sulla richiesta avanzata dal Parlamento europeo con il voto del 22 Novembre scorso di avviare una Convenzione per la riforma dei Trattati. Si tratta dell’unica proposta concreta in grado di sbloccare l’impasse in cui è attanagliata l’Unione europea, sia sul piano giuridico – perché le altre procedure semplificate contenute nei Trattati non possono essere utilizzate nei settori in cui è più necessaria una profonda riforma, sia perché è l’unica procedura che permette una partecipazione democratica.
Leggi tutto: I rischi che minacciano il futuro europeo e le responsabilità dei governi nazionali
In vista del Consiglio europeo del 21-22 marzo, i Presidenti dell'Unione dei Federalisti Europei, on. Domènec Ruiz Devesa, del Movimento Federalista Europeo, Stefano Castagnoli, del Gruppo Spinelli al PE, on. Sandro Gozi, del Movimento Europeo Internazionale, on. Guy Verhofstadt, e dei Young European Federalists, Christelle Savall, hanno inviato oggi una lettera alla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e ai Capi di Stato e di Governo dell'Unione Europea per sottolineare l'urgenza di superare i limiti delle attuali istituzioni europee e chiedere loro di dar seguito alla richiesta del Parlamento europeo di convocare una Conferenza europea per la riforma dei Trattati.