Bruxelles, 18 Marzo 2021
Comunicato Stampa
Il 70esimo anniversario del Trattato di Parigi
Ripartiamo dall’essenza del suo messaggio per costruire l’Europa di domani
Settant’anni fa, il 18 aprile 1951, veniva firmato il Trattato di Parigi che ha posto, con l’istituzione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), le basi del più grande progetto di integrazione di popoli e nazioni nella storia europea, rendendo l’Europa la regione più pacifica, prospera e stabile del mondo.
Il settantesimo anniversario del Trattato di Parigi ci ricorda gli obiettivi originari dell’integrazione europea e i risultati che l’idea di un’Europa unita ha portato al nostro continente in questi decenni. “Il Trattato di Parigi è sia un’eredità, sia un mandato, e di conseguenza ci impegna a portare avanti il processo di integrazione europea. Pertanto, dobbiamo chiederci quali sono il “carbone e l’acciaio” di oggi”, dichiara Sandro GOZI, Presidente dell’UEF e Parlamentare europeo. “Quali sono i problemi che oggi dobbiamo affrontare uniti come europei? Questa dovrebbe essere la prima questione che i cittadini discuteranno nell’ambito della Conferenza sul Futuro dell’Europa”, sottolinea il presidente dell’UEF.
Oggi gli Europei godono dei più alti standard di vita di sempre. Tuttavia, nonostante tutti i successi e i benefici ottenuti dal 1951, la sopravvivenza dell’Europa è a rischio. La crisi sanitaria per il COVID-19 e le conseguenti difficoltà finanziarie che le economie nazionali stanno affrontando, la crescita del populismo, la Brexit, i flussi migratori incontrollati hanno portato l’UE sull’orlo della crisi di legittimità più seria della sua storia.
Come ha mostrato la decisione presa a luglio sul Next Generation EU, l’UE sarà veramente capace di superare le crisi attuali e future solo se sarà unita nella solidarietà e nella condivisione dei valori democratici e dello stato di diritto su cui si fonda il suo progetto. Nella Conferenza sul Futuro dell’Europa, l’UEF chiede con forza ai rappresentanti politici dell’UE di trovare il coraggio che le Madri e i Padri fondatori ebbero nel 1951, per far avanzare il progetto di un’Europa più unita: un’Europa federale, sovrana e democratica.
“La pandemia ci ha offerto l’opportunità di rispondere alle aspettative dei cittadini europei per quanto riguarda una maggiore solidarietà, un avanzamento decisivo verso un’Unione sanitaria, una politica ambiziosa per risolvere l’emergenza climatica e per una transizione digitale equa. L’eredità che ci lascia il Trattato di Parigi per il presente e il futuro del nostro continente è quella di trasformare questa opportunità in una realtà realizzando l’obiettivo che la CECA prefigurava: un’Europa federale. Discutiamone nella Conferenza sul Futuro dell’Europa!” GOZI conclude.
Informazioni di base
Il Trattato di Parigi del 1951 fondò la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), grazie alla quale sei Stati (Francia, Italia, Germania Ovest, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi) misero in comune la produzione di carbone e acciaio, fondamentali per la ripartenza industriale e condizione indispensabile per un possibile riarmo. In questo modo la guerra tra di loro diventò non solo moralmente impensabile, ma innanzitutto materialmente impossibile. Il Trattato creava infatti un'Alta Autorità che aveva il potere di decidere in modo autonomo relativamente al settore siderurgico. Il Trattato prevedeva inoltre un’Assemblea parlamentare, un Consiglio dei Ministri, una Corte di Giustizia e un Comitato consultivo.
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