Agli Onorevoli
Angelino Alfano
Luigi Bersani
Pier Ferdinando Casini
Pc Al Presidente del Consiglio Mario Monti
Pavia 25 Luglio 2012
Onorevoli,
o si lancia un segnale inequivocabile della volontà dei paesi dell’Eurozona di dar vita ad una federazione, oppure i nostri paesi saranno travolti, uno dopo l’altro, dagli effetti della crisi e della speculazione e, con essi, ogni prospettiva di rilancio europeo, a livello continentale o mondiale.
I dati del problema di fronte al quale ci troviamo sono così riassumibili:
a) i governi, chiamati a dare risposte concrete, hanno trovato un accordo di massima per procedere sulla strada dell’unione bancaria e dell’unione di bilancio, e per aprire quella dell’unione politica. Ma questo accordo è troppo fragile e indefinito per quanto riguarda lo sbocco istituzionale e la soluzione del problema della legittimità democratica del governo dell’Eurozona.
b) Senza una discesa in campo della politica, cioè in ultima analisi dei partiti nei diversi paesi da cui dipende l’azione dei governi ed il collegamento tra l’opinione pubblica e le istituzioni, questo accordo non potrà tradursi in un patto d’unione politica tra i paesi dell’eurozona. Cioè in un patto che sia credibile agli occhi delle opinioni pubbliche e dei mercati; che possa dar vita ad un patto costituzionale federale sulla base di un progetto elaborato da una Convenzione/Assemblea di rappresentanti dei cittadini e delle istituzioni dei paesi coinvolti; che renda irreversibile, in tempi e modi certi, non solo l’unione monetaria, ma anche quella fiscale, economica e politica; che stabilisca e regoli le relazioni istituzionali tra l’area dell’unione politica e quella del mercato comune.
c) I nodi politico-istituzionali da sciogliere riguardano, da un lato, le resistenze che ancora sussistono nell’Eurozona all’ipotesi del trasferimento di sovranità dagli Stati all’Europa, e dall’altro la contraddizione istituzionale che complica tuttora la possibilità di risolvere la questione della legittimità democratica delle decisioni europee (e quindi di riconciliare definitivamente i cittadini con il quadro europeo da cui dipendono il loro futuro ed il loro benessere). Si tratta del fatto che la composizione e il metodo di lavoro del Parlamento europeo e della Commissione europea, che, nella prospettiva di un assetto federale dell’Eurozona, devono potersi trasformare nelle istituzioni che rappresentano gli interessi dei cittadini di quest’area, oggi prevedono la presenza anche dei paesi che né intendono partecipare all’Unione monetaria, né prendono in considerazione l’ipotesi di essere associati a qualsiasi trasferimento di sovranità.
d) I partiti che rappresentate, e a cui spetta in questo momento il difficilissimo compito di operare al tempo stesso per salvare l’Italia e per contribuire a salvare l’Europa, possono giocare un ruolo decisivo di stimolo sia nei confronti del governo che sostengono, sia delle famiglie politiche europee cui appartengono per definire il progetto per creare l’unione federale ed il quadro possibile di funzionamento delle sue istituzioni in tempi certi, con il coinvolgimento dei cittadini in un nuovo processo costituente.
Il Movimento Federalista Europeo Vi esorta a scendere in campo prima che svanisca l’occasione – sicuramente l’ultima in questo ciclo storico – per fare l’Europa che serve.
Franco Spoltore
Segretario nazionale