Comunicato
Sono sempre più numerose le voci che nel dibattito politico riconoscono quanto il Movimento federalista europeo (MFE) sostiene da tempo, vale a dire
- che il risanamento della finanza pubblica non è sufficiente a superare la crisi, ma che occorre anche un piano di sviluppo;
- che l'unione monetaria non è sostenibile senza un'unione fiscale e un bilancio dell'Unione dotato di risorse pari ad almeno il 2% del PIL europeo;
- che l'unione fiscale comporta l’istituzione di imposte europee e quindi esige l'unione politica, in modo da conferire legittimità democratica alle istituzioni europee e da mettere il bilancio europeo sotto il controllo del Parlamento europeo;
- che il Trattato di Lisbona non consente di fare fronte alla gravissima crisi finanziaria, economica e istituzionale che paralizza l'UE.
In questo quadro, il MFE
ritiene che la posizione del governo tedesco, secondo la quale il progetto di mettere in comune il debito degli Stati richiede un grado di solidarietà europea che oggi non esiste e che potrebbe essere assicurata da un'unione politica, rappresenta una sfida per la Francia, che ha sempre opposto resistenza alla cessione di sovranità a livello europeo. Per questo la Francia rappresenta il terreno decisivo sul quale si devono concentrare gli sforzi per completare la costruzione di un'Europa federale.
In particolare, nella prospettiva che il bilancio dell'Unione sia finanziato esclusivamente con risorse proprie, e che sia creata un'unione fiscale europea accanto a quella monetaria, particolare rilievo riveste la Tassa sulle transazioni finanziarie (TTF), sulla quale il 23 maggio ha preso posizione il Parlamento europeo, emendando una proposta di direttiva della Commissione. Questa Tassa permetterebbe di
a) penalizzare la speculazione, facendo partecipare il settore finanziario, che ha determinato la crisi, a riparare i danni che ha provocato,
b) scoraggiare le transazioni speculative di breve termine;
c) riportare il settore finanziario alla sua funzione primaria - il finanziamento dell'economia reale -, spostando risorse verso gli investimenti;
d) generare nuove risorse finanziarie per accrescere il bilancio dell'Unione, allo scopo di alimentare in particolare il Fondo per l'adeguamento alla globalizzazione e affrontare in modo più efficace il problema della disoccupazione giovanile.
La TTF, in considerazione dell'opposizione che incontra in alcuni paesi, in primo luogo la Gran Bretagna, dovrebbe essere istituita a partire dai paesi dell’Eurozona ricorrendo alle cooperazioni rafforzate o, qualora ciò si rivelasse impraticabile, attraverso un’iniziativa ad hoc, come questi hanno già mostrato di poter fare. Mentre la sua riscossione e l’impiego dei suoi proventi dovrebbero essere gestiti a livello sovranazionale e con un controllo democratico da parte dei parlamentari europei degli Stati coinvolti.
Spetta ai governi dell’Eurozona assumere la responsabilità dell’iniziativa politica su questi terreni.
Spetta ai parlamentari europei, e in primo luogo a quelli che rappresentano i cittadini dell’Eurozona, promuovere, prima delle elezioni europee del 2014, delle assise interparlamentari, aperte ai rappresentanti dei Parlamenti nazionali, che elaborino un progetto di revisione dei Trattati europei nella prospettiva della convocazione entro il 2014 di una Convenzione costituente;
Spetta all’Italia, al suo governo ed alla sua classe politica, giocare quel ruolo di pressione e stimolo federalista che hanno spesso svolto con successo in passato nei confronti degli altri paesi, e in particolare di Francia e Germania, affinché si porti a compimento la costruzione di un'Europa federale.
Da parte loro i federalisti confermano il loro impegno a contribuire a suscitare un forte movimento dal basso attraverso:
- la creazione a tutti i livelli di Comitati per la federazione europea aperti alla partecipazione ed al contributo di forze politiche, sociali, responsabili della società civile e degli enti locali;
- il coinvolgimento di tutte le forze cui sta a cuore il futuro ed il progresso dell’Europa a sostegno di un piano europeo di sviluppo sostenibile tramite una Iniziativa dei cittadini europei.
Senza questa mobilitazione, è infatti difficile che i governi decidano di cedere la sovranità in materia di bilancio e di imposizione fiscale per costruire un governo europeo legittimato democraticamente.
Questa è la sola via per riconciliare i cittadini con il progetto europeo e perseguire l’unione federale dell’Eurozona all’interno dell’Unione europea.
Roma 23 giugno 2012