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Mario Albertini e Altiero Spinelli

Il contributo di Mario Albertini alla battaglia per la Federazione europea, come studioso e come leader del Movimento federalista europeo, è stato ricordato a vent’anni dalla sua morte con un convegno organizzato il 16 ottobre a Pavia dall’Università di Pavia, presso la quale Albertini si è laureato e ha insegnato per molti anni, dalla rivista di politica Il Federalista, da lui fondata nel 1959 e tuttora pubblicata, e dalla Fondazione Mario e Valeria Albertini.

Dopo i saluti del rettore Fabio Rugge e di Giorgio Anselmi, presidente dell’istituto Spinelli e del Movimento federalista europeo, i lavori del convegno sono stati suddivisi in due sessioni.

Nella prima sessione, dedicata all’attività scientifica di Albertini, è stato ricordato il lavoro svolto per fondare su una solida base teorica la lotta politica dei federalisti europei:

- Sergio Pistone, docente all'Università di Torino, ha ricordato come Albertini sia riuscito, sulla base nell’analisi dello sviluppo storico del pensiero federalista, a delineare una teoria rigorosa degli aspetti di valore, istituzionali e storico-sociali che caratterizzano il federalismo, ponendolo sullo stesso piano dei grandi movimenti liberale, democratico e socialista;

- Francesco Battegazzorre, docente all’Università di Pavia, si è occupato dell’analisi svolta da Albertini dell’idea di nazione e della critica da lui mossa ai principali avversari dell’ideale federalista: lo stato nazionale e la cultura nazionalista su cui si fonda la sua legittimazione;

- infine Luisa Trumellini, della Fondazione Mario e Valeria Albertini e segretaria nazionale del Movimento federalista europeo, ha messo in luce il ruolo svolto nelle ricerche di Albertini da alcuni concetti, ricavati dalle teorie del materialismo storico di Marx, della filosofia della storia di Kant e dei teorici della ragion di Stato, per fornire una giustificazione storica all’azione dei federalisti e delineare le peculiarità della loro azione politica.

La seconda parte del convegno è stata invece dedicata alle riflessioni sulle strategie politiche e organizzative che Albertini ha contribuito a sviluppare per il Movimento federalista europeo, a partire da quando nel 1966 ne è diventato il principale animatore:

- Giovanni Vigo, docente dell’Università di Pavia, ha illustrato gli obiettivi delle campagne che Albertini ha condotto alla guida dei federalisti italiani ed europei durante le varie fasi del processo di integrazione europea, per un trasferimento di poteri a istituzioni europee autonome dal potere nazionale;

- Giulia Rossolillo, docente dell’Università di Pavia e direttrice della rivista Il Federalista, si è invece occupata degli aspetti innovativi del modello organizzativo che il Movimento federalista italiano si è dato sotto la guida di Albertini e che ne ha garantito l’indipendenza, la continuità di azione e la capacità di incidere nel quadro politico europeo fino ad oggi;

- Sergio Fabbrini, direttore dell’Università LUISS ed editorialista de Il sole 24 Ore, ha infine ricordando che, mentre nella prima fase dell’integrazione europea il metodo comunitario ha potuto affermarsi perché le istituzioni europee si potevano occupare soltanto di temi che non toccavano scelte critiche di politica economica, fiscale ed estera, la crisi della fine degli anni ’80 ha investito proprio queste scelte e ha potuto essere risolta con il metodo intergovernativo. Le ultime crisi stanno incidendo ancora più in profondità nell’economia e nella società europea, paralizzando l’azione comune dei governi, e richiede il recupero del metodo federale, proposto da Spinelli all’inizio del processo di integrazione europea, con cui un gruppo limitato di governi decide di trasferire ad istituzioni europee autonome i poteri necessari per risolvere quelle crisi.

Sul prossimo numero de Il Federalista, la rivista fondata da Albertini, saranno pubblicati gli interventi del convegno.

 

 

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