Il 21 giungno a Gallarate (Sala Arazzi del MA*GA, Museo d’Arte Moderna) è stata presentata alla stampa la nascita del Comitato per la Federazione Europea – Altomilanese.
Su iniziativa della locale sezione, si costituisce un Comitato dalle caratteristiche nuove: non un insieme di Associazioni, bensì di persone qualificate e rappresentative di una certa realtà sociale ed economica territoriale. In breve l’operazione punta a coniugare valori e interessi europei in settori specifici (impresa, professioni, cultura) e in un ambito territoriale omogeneo, il c.d. “Altomilanese”, cioè l’asse del Sempione (Rho, Castellanza, Legnano, Busto A., Gallarate, Varese), una delle aree a maggior concentrazione di industrie, servizi e terziario avanzato in Italia (forse in Europa).
Le motivazioni e gli obiettivi sono indicati nel breve ‘Manifesto’ riportato sotto. In estrema sintesi: di fronte all’impasse della politica, è tempo che i cittadini più consapevoli ed autorevoli si mobilitino direttamente contro il nazionalismo e per la federazione europea.
I promotori sono 12 persone, oltre il sottoscritto, e precisamente: quattro imprenditori / dirigenti d’impresa, quattro operatori culturali / docenti universitari e due professionisti.
La prima iniziativa si terrà Giovedì 23 – ore 21 – (il giorno del referendum inglese) con la proiezione del film The Great European Disaster (link facebook https://www.facebook.com/events/147489992330748/).
Manifesto del “Comitato per la Federazione Europea” - Altomilanese
Noi sottoscritti (*) espressione di formazioni culturali e ideali diverse, operanti nel territorio dell’Altomilanese, ma uniti nella convinzione della necessità di affrontare i problemi politici e socio-economici che l’attuale crisi europea pone
DICHIARIAMO QUANTO SEGUE:
- Questa Europa dei governi nazionali non appare in grado di farsi carico dei problemi socio-economici del nostro tempo. Questi, accentuati dalle crisi in atto, mostrano la debolezza di un’Unione ancora “intergovernativa”, mera somma di sovranità nazionali.
- Questa Europa non riesce a garantire sviluppo economico e sicurezza per i propri cittadini, e cerca invece, con la chiusura delle frontiere, di arginare le urgenze planetarie che la investono. L’Europa delle libere frontiere sembra cedere alle spinte egoistiche dei governi nazionali.
- Il costo di questa non-Europa è pagato principalmente dalle imprese, che non investono adeguatamente in assenza di un orizzonte europeo di certezze e di stabilità, dai lavoratori e dai giovani, che vedono con grande preoccupazione il loro futuro professionale e familiare.
- La classe politica nazionale ed europea – come pure la classe dirigente, inclusi i media e le forze economiche e sociali – sembra non essere ancora consapevole dei rischi che stanno riemergendo dal passato, in un presente reso vulnerabile da movimenti anti-europeisti, xenofobi e nazionalisti dai volti nuovi.
- L’Europa attuale non sa esprimersi con una compattezza d’intenti, configurandosi più come un’orchestra priva di una guida che non come una corale polifonica.
PERTANTO:
- C’è bisogno di “PIÙ EUROPA”, di un’Europa unita politicamente, con un proprio governo federale in grado di assumere decisioni vincolanti per gli Stati membri in materia di economia, politica estera e difesa, per garantire ai cittadini quei beni pubblici che i singoli Stati non sono più in grado di fornire, quali sviluppo e sicurezza.
- Europa non significa perdita d’identità nazionale, ma assunzione d’identità molteplici: uniti nella diversità, globali nell’essere locali, ma coesi nelle scelte e nelle loro attuazioni.
- Di fronte all’incertezza della politica tocca anche ai cittadini più consapevoli assumersi la responsabilità di indicare l’obiettivo storico del progetto europeo, secondo il disegno dei padri fondatori: un’Europa federale, motore di civiltà, progresso e sviluppo.
- Per questo noi, cittadini europei della provincia di Varese e dell’Alto Milanese, consapevoli della necessità di una rinnovata azione “politica”, realmente al servizio della POLIS EUROPEA, svincolandoci dalle logiche dei partiti, ci uniamo in un Comitato per la Federazione Europea per sensibilizzare e agire sulla cultura, sulla politica e sul mondo del lavoro utilizzando come strumenti:
- iniziative pubbliche
- attività seminariali nelle Scuole e nell’Università
- petizioni su temi che sono al centro della questione europea.
PERCHÉ “La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà.”
Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni
(*) Promotori e primi firmatari
Antonio Longo, Greta Achini, Federico Antognazza, Roberto Adamoli, Mario Aspesi, Carlo Benetti, Cristina Boracchi, Giacomo Buonanno, Fabio Minazzi, Luigi Patrini, Barbara Pellegatta, Pietro Resteghini, Ruffino Selmi