Nel dibattito sulle iniziative per far fronte alla crisi sanitaria ed economica la contrapposizione degli interessi nazionali continua a prevalere sulla ricerca del ben comune. L'unica via d'uscita a questa situazione che impedisce di trovare soluzioni condivise, forti e risolutive è riconoscere la necessità di dar vita, in parallelo agli interventi immediati, ad una iniziativa per il trasferimento al livello europeo della capacità di mettere in campo strumenti e risorse comuni.
I documenti che qui proponiamo si inseriscono nel dibattito in corso sugli strumenti europei da creare per affrontare la crisi, per chiarire il punto di vista federalista e individuare un piano d'azione per l'attribuzione della competenza fiscale all'Unione europea.
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Il finanziamento dell'Unione europea
Di Di Giulia Rossolillo
Pubblicato: 28 Ottobre 2020
Proposte per una riforma dei Trattati
per istituire una competenza fiscale dell’Unione europea
Per comprendere le modalità attraverso le quali l’Unione europea si finanzia, e capire così quali interventi politico-istituzionali servono per creare le condizioni per un bilancio europeo adeguato, è necessario distinguere due aspetti:
- La procedura attraverso la quale sono decise le risorse delle quali l’Unione può disporre;
- La tipologia di risorse a disposizione dell’Unione europea
Cosa significa creare una capacità fiscale europea e perché è così importante per il processo di integrazione?
Di Luca Lionello e Giulia Rossolillo
Pubblicato: 24 Aprile 2020
In seguito alla crisi sistemica che in questi ultimi anni ha vissuto l’Unione europea è iniziato un vasto dibattito tra cittadini, accademici, politici nazionali ed europei sul futuro del processo di integrazione. Coloro che credono ancora nel progetto dell’Europa unita hanno ribadito l’esigenza di rifondare l’Unione attraverso una serie di riforme istituzionali e il lancio di nuove politiche comuni al fine di soddisfare le aspettative e le aspirazioni dei cittadini europei.
Tra le proposte di riforma avanzate finora, è necessario soffermarsi sul progetto di capacità fiscale data l’importanza strategica che esso può avere per il rilancio del processo di integrazione.
Scopo del presente contributo è quello di spiegare:
- cosa si intende per capacità fiscale;
- perché è così importante;
- la differenza rispetto ad altri progetti con i quali la capacità fiscale tende ad essere confusa;
- come potrebbe essere realizzata la capacità fiscale nel quadro di una riforma complessiva dell’Unione.Cosa significa creare una capacità fiscale europea e perché è così importante per il processo di integrazione?
Il modello della CECA per l’attribuzione di un potere fiscale all’UE
Do Giulia Rossolillo
Pubblicato: 16 Aprile 2020
Appena superata la devastazione del conflitto bellico gli europei, prigionieri dei vecchi schemi, si apprestavano a tornare alla contrapposizione tra Stati nazionali. Occorreva dunque trovare una soluzione che invertisse la logica, fino allora imperante, di una negoziazione condotta da ogni Stato con l’obiettivo di trarne dei vantaggi per sé, e che facesse emergere un interesse comune.
È con questo spirito che Jean Monnet, consapevole della drammaticità del momento e al tempo stesso della portata politica che un cambio di prospettiva di questo tipo avrebbe comportato, concepisce il progetto di Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio.
Dall'emergenza sanitaria a quella economica e finanziaria. Gli strumenti predisposti finora contro la crisi
Di Luca Lionello
Pubblicato: 06 Maggio 2020
Il diffondersi della pandemia rischia di innescare una nuova crisi del debito sovrano in Europa. Per cercare di scongiurare questo scenario Il Consiglio europeo del 23 aprile ha predisposto 4 strumenti che dovrebbero permettere all’Unione di coordinare gli sforzi degli Stati membri per gestire le gravi conseguenze economiche e finanziarie dell’emergenza sanitaria.
L’analisi seguente introduce in modo schematico le caratteristiche principali di ciascuno strumento e cerca di evidenziarne i pro e i contro alla luce dell’obbiettivo immediato di salvare l’Unione europea e di quello strategico della creazione di una capacità fiscale europea.
Le azioni in campo della BCE
Di Mario Leone
Pubblicato: 18 Aprile 2020
Conformemente a quanto previsto dall'articolo 18.1 dello statuto del Sistema Europeo di Banche Centrali e della Banca Centrale Europea, la BCE, insieme alle Banche Centrali Nazionali della zona euro, ha la facoltà di operare sui mercati finanziari, tra l'altro, comprando e vendendo a titolo definitivo strumenti negoziabili, al fine di realizzare gli obiettivi del Sistema europeo di banche centrali.
Documento della Direzione nazionale del MFE in cui sono fissati gli obiettivi della nuova fase della campagna per la federazione europea
Comunicato dell'Unione Europea dei Federalisti
Comunicato congiunto del MFE insieme agli Intergruppi federalisti alla Camera e al Senato e alla Rete paneuropea di parlamentari per il Next Generation EU
Il comunicato del MFE è stato illustrato al presidente Conte, in Aula e di persona
Appello al Parlamento e al Governo italiani per l'avvio della Conferenza sul futuro dell'Europa. Ottobre 2020.
In questo momento di pericolo e di incertezza per la nostra comunità, la Conferenza sul futuro dell'Europa rappresenta l'occasione concreta per proseguire nel percorso intrapreso con il piano Next Generation EU e rinsaldare nei cittadini europei il sentimento di appartenenza alla stessa comunità di destino con una riforma dei trattati europei che crei le istituzioni che i federalisti chiedono da tempo per combattere con efficacia le crisi e ridare all'Europa il posto che le compete nel mondo.
Per questo i federalisti europei invitano le personalità che rivestono un ruolo di responsabilità nelle istituzioni e nei vari ambiti della vita economica e civile e tutti i cittadini impegnati a vario titolo nella società ad unirsi a loro nel chiedere al Governo italiano e ai parlamentari europei di impegnarsi perché la Conferenza sul Futuro dell'Europa possa partire al più presto, anche superando gli ostacoli posti dalla crisi sanitaria.
Testo dell'Appello / Adesioni / Testimonianze
Sito Sway dell'azione #ItalyxCoFedEU
Evento Facebook del webinar del 4 dicembre
Comunicato stampa del 3 dicembre
La battaglia per l’Europa nelle parole dei protagonisti
Dobbiamo avviare una grande riforma per dare più governo e più sovranità all'Unione europea (David Sassoli 15/11/2020)
Oggi l'Unione europea ha di fronte a se una sfida epocale, dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero (Papa Francesco, aprile 2020)
Se parleremo di fare spese comuni, poi dobbiamo pensare anche ai modi in cui l'Unione Europea ottenga risorse che siano essenzialmente proprie (Olaf Scholz, Vice-cancelliere tedesco, maggio 2020)
Una capacità fiscale sovranazionale non sottrae sovranità fiscale agli Stati, ma serve a rispondere con risorse comuni a problemi comuni (Sergio Fabbrini, aprile 2020)
Appello al Parlamento europeo "Una ripartenza per l'Europa" - #iMillexEuropaFederale
In vista del Consiglio europeo straordinario del 17 luglio 2020 e delle altre scadenze europee per l’approvazione sia del nuovo Fondo straordinario Next Generation EU, sia del nuovo bilancio pluriennale dell’Unione europea, il Movimento Federalista Europeo, insieme alla Gioventù Federalista Europea, ha avviato un'azione di raccolta firme sull’Appello UNA RIPARTENZA PER L’EUROPA indirizzato al Parlamento europeo.
In quattro settimane sono state raccolte quasi 1200 firme rappresentative del mondo politico, economico, accademico e culturale e del terzo settore a tutti i livelli per chiedere al Parlamento europeo, in quanto unica istituzione che rappresenta direttamente i cittadini europei, di esercitare una funzione di indirizzo e di guida per avviare la trasformazione dell’Unione europea in un’unione politica federale.
Testo dell'Appello / Adesioni / Testimonianze
Sito Sway #iMillexEuropaFederale
70° anniversario della dichiarazione Schuman - "La nuova sfida per l'Europa"
Il 9 maggio di 70 anni fa ha segnato l’avvio di un processo rivoluzionario, destinato ad incidere profondamente nella storia dell’umanità: il primo processo democratico di unificazione di Stati sovrani. Stati che si erano combattuti ferocemente fino a pochi anni prima sceglievano di unirsi perché consapevoli di dover costruire insieme una comunità di destino, rendendo “non solo impensabile, ma materialmente impossibile” la guerra sul continente europeo. Si trattava del “primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace”.
Settanta anni dopo l’Europa celebra questo anniversario minacciata da un pericolo diverso, ma la cui drammaticità non mette meno a rischio la sua coesione e il suo futuro.
Perché la celebrazione del 9 maggio non sia soltanto un atto formale, ma un momento significativo dell'impegno per il completamento dell'edificio federale europeo, l'MFE ha organizzato due iniziative:
- un convegno online con la partecipazione di parlamentari europei ed italiani e di rappresentanti del governo e delle amministrazioni locali La nuova sfida per l'Europa
- una raccolta di firme di personalità politiche italiane, con lo slogan 100 politici per un'Europa federale.
Video di presentazione dell'iniziativa
21 aprile, Memorandum al Governo in vista del Consiglio europeo
In vista del Consiglio europeo del 23 aprile 2020 e delle importanti decisioni che erano all’ordine del giorno, il MFE ha preparato un breve Memorandum indirizzato al Presidente del Consiglio Conte che ha come primi firmatari anche l’on. Tabacci per l’Intergruppo federalista alla Camera e il Sen. Nannicini.
Nelle ore successive è proseguita con successo la raccolta di adesioni tra i parlamentari:
Testo del memorandum / Adesioni dei parlamentari
Video di presentazione dell'iniziativa
Campagna del MFE per la federazione europea
"PER UN'EUROPA COMUNITA' DI DESTINO"
La crisi sanitaria, ancora in atto, e la crisi economica che ne è scaturita hanno riportato l'Europa al centro della scena politica, ma hanno anche rimesso in discussione l'assetto istituzionale dell'UE, rendendo evidente la necessità di una sua riforma che metta finalmente i cittadini europei nella condizione di pensare con fiducia al loro futuro.
Si è quindi aperta una nuova finestra di opportunità per l'azione dei federalisti per un rafforzamento delle istituzioni europee nella direzione dell'unità politica dell'Europa.
L'accordo tra i governi nazionali raggiunto faticosamente nel Consiglio europeo straordinario del 17-21 luglio ha sicuramente una portata eccezionale che, soprattutto, apre la strada alla battaglia per far nascere l’Europa federale.
La decisione sul Fondo Next Generation EU e sul nuovo Quadro finanziario pluriennale sposta ora il terreno del confronto e della battaglia politica sulla questione delle risorse proprie e del sistema decisionale, come l'MFE sta chiedendo sin dall’inizio. Sarà su questo che dovremo preparare a mobilitarci, soprattutto in vista della Conferenza sul futuro dell’Europa, che va indirizzata in questo senso.
Al Parlamento europeo spetta il compito di guidare nei fatti questo nuovo processo, individuando e proponendo le riforme necessarie, a partire da quella, prioritaria per il traguardo federale, dell’attribuzione di una competenza fiscale all’Unione europea per sviluppare il sistema delle risorse proprie e dare così autonomia di finanziamento e di azione all’UE. L’attribuzione del potere fiscale alle istituzioni europee è anche la condizione per poter avviare l’abolizione del diritto di veto, di fatto oltre che giuridicamente.
In tutto questo, il ruolo dei federalisti sarà anche quello di stimolare il Parlamento europeo perché si ponga l’obiettivo di aprire, in parallelo all’individuazione delle riforme chiave, il confronto di natura costituzionale che deve accompagnare la nascita di una vera comunità politica federale.
Dopo l'accordo raggiunto dal Consiglio europeo si apra la strada ad una profonda riforma politica dell'UE
Comunicato stampa congiunto di
- Movimento federalista europeo
- Intergruppo federalista alla Camera dei Deputati
- Intergruppo federalista al Senato della Repubblica
- Rete paneuropea di Parlamentari Next Generation EU
- Gioventù federalista europea
Non possiamo che accogliere con favore il fatto che dopo quattro giorni di durissima trattativa i Governi nazionali all’interno del Consiglio europeo abbiano trovato un accordo sulle misure per varare il nuovo Fondo proposto dalla Commissione europea, Next Generation EU. Il Fondo mantiene la sua portata ambiziosa, con una dimensione capace di dare risposte concrete a questa crisi gravissima, orientando fortemente la ripresa verso il piano di riconversione ecologica. Si stabilisce il fatto che l’UE si finanzi emettendo debito comune garantito dal bilancio comunitario, e anche il tema cruciale delle risorse proprie è ormai sul tappeto. Infine i tempi erano – e sono – un elemento decisivo per impostare il successo del Fondo. Chiudere a metà luglio era davvero necessario e non riuscirci avrebbe trasmesso un messaggio devastante ai cittadini e al resto del mondo.
Ci sono tuttavia molte ombre in questo accordo che vanno evidenziate. Il Quadro finanziario pluriennale è stato in parte la vittima di questo compromesso, ed è stato fortemente ridimensionato rispetto alle indicazioni del Parlamento europeo e alle proposte della Commissione. Pesano soprattutto il taglio ai programmi come EU4HEALTH, come HORIZON per la ricerca, lo stesso Just Transition Fund e le risorse per l’azione esterna e la politica migratoria, mentre l’ammorbidimento della condizionalità sullo Stato di diritto è una debolezza che dispiace particolarmente e che andrà sanata con proposte puntuali a breve.
Le vicende del Consiglio europeo di questi giorni hanno soprattutto dimostrato che le criticità nell’UE nascono dal sistema decisionale, totalmente inadeguato. Se l’UE vuole essere una comunità di destino e se vuole avere una presenza autorevole nel mondo non può rimanere prigioniera di meccanismi intergovernativi che cercano di ridurla ad una somma di Stati nazionali. Finché non si dota l’UE di autonomia fiscale e possibilità di azione diretta, il diritto di veto di ciascuno Stato membro, e la priorità per ciascun governo di agire in nome dell’interesse del proprio Paese prima che di quello comune, non saranno mai eliminati, nei fatti prima ancora che di diritto.
E’ arrivato pertanto il momento di riaprire il cantiere dei Trattati e di sostenere con forza le riforme politico-istituzionali che permettano innanzitutto:
- di dotare l’Unione europea della competenza fiscale, di modo che le nuove risorse proprie dell’Unione vengano valutate, raccolte – dopo essere state decise a maggioranza direttamente dal Parlamento e dal Consiglio, con un potere diretto che abolisca il passaggio delle ratifiche nazionali –, e gestite a livello europeo, coerentemente alle priorità politiche e strategiche individuate dalla Commissione. La creazione di una porzione di bilancio federale è una condizione necessaria sia per rendere strutturale il nuovo approccio europeo, sia per liberare l’UE dal giogo dei veti nazionali;
- di avviare il percorso verso l’unione politica attraverso una profonda riforma dell’Unione europea, indirizzando in questo senso la Conferenza sul futuro dell’Europa che auspichiamo possa iniziare al più presto.
Questo Consiglio ha anche confermato che alcuni Paesi, per quanto minoritari, faticano a condividere la svolta europea e vorrebbero bloccarla, restando legati all’attuale modello intergovernativo. Questi Paesi non devono costituire un alibi per fermare il cambiamento e il rafforzamento dell’Unione europea. L’Italia abbia lo stesso coraggio e la stessa capacità mostrata in questi negoziati. Come recitava il Memorandum al governo italiano inviato in occasione del Consiglio europeo del 23 aprile e firmato da oltre 50 parlamentari insieme anche ad alcuni membri del governo, l’Italia chiami a raccolta gli altri Paesi che condividono l’ambizione di un’Europa capace di agire nel mondo nuovo e cerchi il sostegno delle istituzioni comunitarie, a partire dal Parlamento europeo e dalla stessa Commissione, e si faccia protagonista della svolta europea nel solco della tradizione di Luigi Einaudi, Alcide De Gasperi, Altiero Spinelli.
Movimento Federalista Europeo |
Gioventù federalista europea |
Intergruppo federalista Camera dei Deputati |
Intergruppo federalista Senato della Repubblica |
Rete paneuropea di parlamentari per Next Generation EU |
Giorgio Anselmi Luisa Trumellini |
Matteo Gori Antonio Argenziano |
On. Bruno Tabacci On. Lia Quartapelle |
Sen. Laura Garavini Sen. Tommaso Nannicini |
On. Alessandro Fusacchia MEP Brando Benifei
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Documento approvato dalla Direzione nazionale del Mfe il 4 aprile 2020
PER UN’EUROPA COMUNITA’ DI DESTINO
Nell’ora più buia l’Unione europea ritrovi lo spirito dei Padri fondatori
Le circostanze eccezionali che l’Europa sta attraversando richiedono risposte rapide, efficaci ma anche lungimiranti, proporzionate ai pericoli che ci minacciano: non solo la pandemia, ma anche il ritorno del nazionalismo. Se non sapremo sconfiggere entrambi questi pericoli il progetto europeo sarà perduto.
Nonostante lo sforzo delle istituzioni comunitarie – che pure hanno messo in campo interventi eccezionali e ingenti risorse, e stanno approntando altre iniziative importanti – le vicende di questi giorni mostrano che l’Unione europea è ancora tenuta in una situazione di debolezza dagli Stati membri, che mantengono nelle loro mani il monopolio delle decisioni politiche Per questo l’UE non ha gli strumenti per dare una risposta univoca nell’emergenza sanitaria e non ha gli strumenti indispensabili di solidarietà tra cittadini che caratterizzano ogni vera comunità politica. In questo modo il virus del nazionalismo si diffonde.
Questa debolezza può essere letale. Se ne può uscire solo rimettendo al centro del confronto il progetto federale, nella consapevolezza che l’Europa è una comunità di destino. La soluzione è quella di capovolgere il rapporto tra Stati membri e Unione, togliendo ai primi il monopolio dell’azione politica, innanzitutto nella sfera della solidarietà; e attribuendo all’Unione europea il compito e gli strumenti per agire direttamente, anche in questo campo.
Oggi l’Europa ha bisogno di mettere in campo tutte le sue risorse per dare una risposta comune alla crisi lanciando un grande piano europeo di rinascita. In questa prospettiva diventa ormai ineludibile la questione di avviare quanto prima l’emissione di debito comune (Eurobond). Non esiste, però, un’istituzione europea in grado di garantire completamente tale emissione. Oggi, il debito comune potrebbe solo essere garantito in ultima istanza dai bilanci nazionali. Anche per questo all’interno dell’Unione parlare di debito europeo provoca reazioni opposte; e per questo non possiamo parlare di solidarietà tra i cittadini, ma solo tra Stati.
Per creare quella solidarietà tra cittadini che serve ad affrontare le sfide comuni, diventa allora necessario affrontare il problema di una fiscalità europea federale. Vale a dire, occorre creare una capacità fiscale autonoma dell’UE che possa esercitarsi direttamente (senza l’intermediazione degli Stati membri) sull'economia europea e sui cittadini europei, per alimentare un bilancio federale e fornire beni pubblici europei. Ovviamente questo implica porre il problema di una revisione dei Trattati, dato che si tratterebbe di mettere in campo l’attribuzione di una competenza fiscale all’Unione europea. Al Parlamento europeo, con la Commissione, dovrebbe essere attribuito il potere sia di decidere autonomamente come reperire risorse proprie, sia, di gestire autonomamente anche l’emissione di debito europeo, offrendo una garanzia comune per affrancarsi dai bilanci nazionali.
La competenza fiscale dovrà accompagnarsi anche all’estensione delle competenze e all’attribuzione di nuove, esclusive o concorrenti, in settori e politiche che necessitano una regia europea (nel quadro della corretta applicazione del principio di sussidiarietà), come alcuni aspetti delle politiche in campo sanitario e di welfare, o la politica industriale, la ricerca e l’innovazione, l’immigrazione e l’ambiente, insieme alla difesa. In questo modo l’Unione europea diventerebbe effettivamente capace di mettere in campo un grande piano di rilancio rafforzando i settori strategici che lasciati al solo livello nazionale non riescono ad essere pienamente sviluppati; e darebbe così risposte concrete alle esigenze e alle aspettative dei cittadini.
Inserire nel dibattito in corso il rilancio del processo di unificazione europea, con una proposta federalista chiara e concreta mirata a dare risposte strutturali al problema che appare come più urgente in questo momento è un contributo indispensabile anche per sostenere e indirizzare i negoziati sul Quadro finanziario pluriennale, in cui si assiste troppo spesso al muro contro muro dei governi nazionali perché le proposte vengono soppesate sulla base non del beneficio collettivo, ma del costo per il proprio Paese. Invece i negoziati devono essere rilanciati con urgenza e ambizione, per aumentarne la capacità anche oltre l’1,3% chiesto dal Parlamento europeo, sfruttando tutte le opzioni possibili a Trattati esistenti.
Inoltre, mettere oggi in cantiere la creazione di un primo nucleo di potere politico federale, già mentre si è impegnati a fronteggiare l’emergenza, è anche l’unica possibilità di riprendere al più presto il cammino delineato dalla Conferenza sul futuro dell’Europa, per trasformarlo in un vero processo costituente che porti ad un Patto costituzionale federale.
Ci rivolgiamo pertanto a tutte le forze democratiche convinte che non esiste un futuro per nessun Paese membro fuori dell’Unione europea; agli esponenti dei governi che stanno cercando di trovare i migliori strumenti per agire insieme come Europei, in questo momento drammatico; al Parlamento europeo, come unica istituzione eletta direttamente dai cittadini europei, e ad ogni parlamentare europeo, perché sostengano questa proposta, la sola in grado di dare all’Unione europea le basi per ripartire più forte dopo questa crisi.
Come ha sostenuto il Presidente Mattarella “Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni in cui si trova il nostro Continente”. E’ in gioco il futuro dell’idea stessa di Europa. Le prossime scelte determineranno in modo irreversibile il nostro destino. Oggi, o mai più, è il momento di riprendere il cammino indicato dai Padri fondatori per far sentire a tutti i cittadini che siamo una comunità di destino.
UN’EUROPA FEDERALE
PER SUPERARE LA CRISI DEL CORONAVIRUS
10 proposte dell’Unione dei Federalisti Europei
Nelle ultime settimane la crisi del Coronavirus si è diffusa in tutta Europa, e il nostro continente è diventato l'epicentro mondiale della pandemia. Gli Europei stanno affrontando insieme la crisi più grave dalla Seconda guerra mondiale.
L'Unione dei Federalisti Europei accoglie con favore le misure adottate dalla Commissione europea che ha istituito un team di risposta al Coronavirus e un fondo di investimento, oltre ad aver ampliato la portata del fondo di solidarietà per sostenere alcune azioni immediate per fronteggiare la crisi. Accogliamo inoltre con favore la decisione della Banca centrale europea di istituire un nuovo programma di acquisto d'emergenza in caso di pandemia per proteggere l'integrità dell'Eurozona e sostenere gli Stati membri che hanno bisogno di aumentare il loro indebitamento per affrontare la crisi. La solidarietà dimostrata in tutte le regioni europee per condividere la cura di alcuni pazienti gravemente malati è anche un ulteriore segno di coesione europea.
Allo stesso tempo, la crisi del Coronavirus ha mostrato chiaramente che l'Unione Europea non ha alcuna competenza in materia di assistenza sanitaria, avendo solo una competenza di supporto nella sanità pubblica, e che non è dotata degli strumenti necessari per garantire un coordinamento efficace per queste emergenze tipicamente transnazionali. Pertanto, gli Stati membri rimangono esclusivamente competenti per la gestione dei loro sistemi sanitari e per la gestione delle conseguenze economiche e sociali dell'epidemia.
Senza sorpresa, la gestione della crisi del Coronavirus da parte dei governi nazionali conferma ancora una volta l'inefficacia e i limiti del metodo intergovernativo. In mancanza di un governo europeo con adeguati strumenti europei, i governi nazionali sono lasciati a proteggere i propri cittadini e i propri interessi come possono. Il risultato è che oggi i nostri Paesi sono sopraffatti.
L'Unione dei Federalisti europei constata con rammarico che ciò impedisca, in particolare, all'Unione di dare una risposta efficace e coordinata alla minaccia del Coronavirus e di rispondere all'obbligo della Carta dell'UE di fornire un elevato livello di protezione della salute umana a tutti i cittadini dell'UE e alle persone che vivono nell'UE.
L'Unione dei Federalisti europei nota inoltre con rammarico la mancanza di solidarietà tra gli Stati membri, invocata da Robert Schuman 70 anni fa nella sua dichiarazione del 9 maggio 1950.
Per questi motivi, l'Unione dei Federalisti Europei chiede le seguenti misure:
- È essenziale garantire l'unità dell'Unione europea e del suo mercato interno. Dobbiamo invertire al più presto tutte le decisioni di reintrodurre le restrizioni alle frontiere interne tra i paesi Schengen, che non aiutano a fermare il virus poiché le epidemie sono regionali piuttosto che nazionali, ma rischiano in compenso di compromettere il buon funzionamento dei servizi, come la fornitura di cibo e l'assistenza sanitaria, che sono tanto più essenziali in questo momento. L'unità del mercato interno e la libera circolazione delle persone e delle merci, soprattutto nelle regioni transfrontaliere, devono essere garantite. Per questo motivo devono essere adottate solo le misure necessarie e ben proporzionate per le restrizioni temporanee della mobilità delle persone e delle merci alle frontiere esterne dell'UE;
- La Commissione europea dovrebbe inoltre avere la facoltà di emanare norme applicabili in tutta l'UE sulle misure che gli Stati membri devono applicare per combattere il virus;
- Dovrebbe essere istituito un consorzio di ricerca europeo per lavorare insieme come un’unica squadra per trovare un vaccino il più rapidamente possibile. I finanziamenti UE assegnati a diversi progetti di ricerca sono una mossa importante, ma lo sviluppo di sforzi congiunti dell'UE piuttosto che di sforzi nazionali paralleli comporterebbe un significativo valore aggiunto;
- L'Eurozona dovrebbe adottare immediatamente una serie di misure fiscali straordinarie e coordinate per mitigare gli effetti della crisi attuale e le sue conseguenze sull'economia europea. Il programma di acquisto di titoli di Stato della BCE è una mossa essenziale, ma non sarà sufficiente a mantenere i costi di finanziamento per gli Stati membri più colpiti entro livelli tollerabili. Se c'è mai stato il tempo di una risposta europea per evitare un'altra lunga recessione, questo è il momento giusto;
- L'Eurozona deve ora avanzare rapidamente per introdurre vere e proprie obbligazioni europee, raccogliendo nuovi capitali a prezzi accessibili per far fronte al bisogno di spesa immediata dell'Unione Europea e degli Stati membri per contrastare la crisi. Questo potrebbe assumere la forma di European Recovery Bonds che l'Unione Europea stessa potrebbe emettere per finanziare un piano a livello europeo per promuovere la ripresa economica e la coesione sociale dell'UE durante e dopo l'emergenza;
- Il campo di applicazione del Meccanismo europeo di stabilità dovrebbe essere ampliato per finanziare l'immediato rafforzamento dei sistemi sanitari europei e nazionali per far fronte alla crisi sanitaria e ambientale, che minaccia la vita dei cittadini europei, e quindi anche la stabilità economica e finanziaria dell'UE. L'Eurogruppo deve attivare il sostegno dell'ESM a tutti gli Stati membri interessati, senza che vi sia un'ulteriore condizionalità;
- Il Consiglio dovrebbe approvare immediatamente un quadro finanziario pluriennale più adeguato, che aumenti il bilancio ad almeno l'1,3% del PIL dell'UE, come richiesto dal Parlamento europeo, più eventuali risorse raccolte attraverso gli European Recovery Bonds, e che consenta una maggiore flessibilità, in particolare per rendere possibile il lancio di un piano di spesa globale europeo anti-crisi;
A medio termine:
- L'UE deve essere dotata di un'autonomia fiscale a livello europeo basata sul diritto di raccogliere e spendere direttamente le proprie risorse - come la carbon tax, la tassa digitale o la tassa sulle transazioni finanziarie. Tale capacità fiscale permetterà di finanziare un bilancio UE adeguato e politiche europee efficienti a partire dalle politiche di ricerca, industriali e ambientali, che si stanno dimostrando ancora più necessarie nel contesto di questa crisi. Permetterebbe inoltre l'emissione di vere e proprie obbligazioni europee senza bisogno di garanzie nazionali da parte degli Stati membri;
- L'UE dovrebbe essere dotata di reali competenze nel campo della sanità pubblica, che dovrebbero essere una competenza condivisa tra l'UE e i suoi Stati membri. In via prioritaria, l'UE dovrebbe iniziare a stabilire le regole di base di una politica comunitaria nel campo della sanità pubblica, e anche eventualmente della fornitura di assistenza sanitaria, in modo da fornire alla Commissione i poteri per coordinare la risposta alle future epidemie, tra l'altro, e sviluppare forti meccanismi di risposta alle emergenze sanitarie pubbliche, come dovrebbe fare qualsiasi governo federale;
- La prevista Conferenza sul futuro dell'Europa dovrebbe essere trasformata in una vera e propria Convenzione europea per redigere un nuovo Patto Costituzionale per rispondere alle sfide attuali e future dell'Europa.
Dobbiamo riconoscere che il mondo dopo COVID-19 non sarà più quello di prima. Gli europei devono perseguire una vera economia di mercato eco-sociale, che rafforzi la nostra società, sviluppando il legame tra ambiente e crescita economica, oltre a riconoscere l'importanza che un'economia più verde e sostenibile potrebbe avere in una futura crisi della stessa natura. Senza un'integrazione sistematica dei fattori ecologici, non sono possibili a lungo termine né la competitività economica né la giustizia sociale.
L'UE e i suoi Stati membri stanno attraversando una prova decisiva, di efficacia e di solidarietà, che inciderà profondamente sulla percezione che i cittadini hanno della nostra Unione per molto tempo a venire.
Questa crisi sta dimostrando che abbiamo bisogno di comunità locali forti e resistenti. Tuttavia, alcune sfide che stiamo affrontando oggi - come dimostra questa crisi - non possono essere affrontate né a livello locale, né a livello regionale o nazionale. Esse richiedono una risposta europea, secondo il principio di sussidiarietà. Il federalismo è l'unico sistema istituzionale in grado di garantirla .
La crisi del Coronavirus è un'opportunità per affrontare le carenze dell'Unione. Dobbiamo urgentemente fare leva sulle lezioni apprese durante la gestione della Grande Recessione del 2008-2018, quando i cittadini hanno pagato a caro prezzo la mancanza di solidarietà a livello europeo, e sviluppare una risposta europea alla minaccia del Coronavirus e al suo impatto economico e sociale per trasformare l'Unione Europea in un'Unione federale che sia una comunità di destino solidale.
L'Europa dimostra di sapersi unire contro la crisi, ma ora serve il cambio di passo federale 10-4-2020
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PER UN’EUROPA COMUNITA’ DI DESTINO (Documento approvato dalla Direzione nazionale del 4-4-2020)
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L’Europa alla prova della guerra contro il coronavirus 27-3-2020
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1-3-2020
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Modello di lettera per l'invio del comunicato
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I documenti che qui proponiamo si inseriscono nel dibattito in corso sugli strumenti europei da creare per affrontare la crisi, per chiarire il punto di vista federalista e individuare un piano d'azione per l'attribuzione della competenza fiscale all'Unione europea.