In questo momento grave, il Movimento federalista europeo richiama l'attenzione della classe politica e di tutti coloro che sono preoccupati per le sorti dell'Italia sul pericolo mortale che insidia le istituzioni: l'ingovernabilità, che può portare il paese a una svolta autoritaria e all'uscita dall'Europa.
Le vicende giudiziarie di Berlusconi e la sua decadenza dal ruolo di senatore, che hanno suscitato la pretesa di una parte dello schieramento parlamentare di sottrarre il suo leader alle norme dello Stato di diritto e la decisione di fare cadere il governo, sono soltanto un aspetto della crisi. Al populismo di destra fa eco quello del M5S, che è espressione di un voto di protesta, cui i leaders del movimento non hanno saputo dare uno sbocco politico.
Se almeno una parte di queste forze non sposterà il suo sostegno al governo, permettendo la formazione di una nuova maggioranza, l'Italia andrà alla deriva con conseguenza catastrofiche (ripresa della speculazione finanziaria, riapertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea, declassamento da parte delle agenzie di rating ecc.) in un momento in cui tre pilastri del sistema economico (ILVA, Telecom, Alitalia) devono affrontare una crisi gravissima che ne mette in forse la sopravvivenza.
In questo momento, l'imperativo assoluto è dare subito all'Italia un governo che assicuri la stabilità necessaria ad affrontare le indilazionabili sfide istituzionali – a cominciare dalla riforma della legge elettorale – ed economico-finanziarie – una legge di stabilità che mantenga i conti pubblici entro i limiti del 3% nel rapporto deficit/PIL –. In sostanza, la credibilità del governo nei confronti dei partners europei rappresenta la condizione per far sì che l'Italia riprenda un ruolo di iniziativa, dando impulso all'agenda europea per il consolidamento dell’unione economica e monetaria in un’unione politica, con la formazione di un bilancio autonomo dell'eurozona, necessario ad avviare un piano europeo per lo sviluppo sostenibile e l'occupazione.
Solo un governo stabile potrà mantenere l'impegno di convocare, prima delle elezioni europee, le Assise interparlamentari per avviare il dibattito tra parlamentari europei e nazionali sul futuro dell'Europa e sulla riforma, ormai indilazionabile, dell'UE. Questo dibattito si dovrà sviluppare durante il semestre di Presidenza italiana dell'UE – che si aprirà dopo le elezioni europee del prossimo mese di maggio – con la convocazione di una Convenzione per dare all'Europa istituzioni federali.
1 Ottobre 2013