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Al termine della campagna elettorale stanno riemergendo le posizioni antieuropee di due dei partiti di centrodestra che si candidano a governare il Paese. Il Movimento Federalista Europeo, pur non schierandosi per nessuna forza politica in questa competizione elettorale, ricorda a tutti che la vera posta in gioco il 25 settembre non sarà la scelta tra la destra e la sinistra, ma tra chi condivide, oppure no, il progetto di rafforzare l’Europa, per renderla più unita e capace di agire, costruendo un’Europa federale.


Nonostante la campagna elettorale si sia incentrata soprattutto sulla contrapposizione tra proposte politiche nazionali, più o meno serie e costruttive, la visione sul futuro dell’Unione europea e i relativi impegni hanno pesato molto nelle posizioni dei partiti e, benché sottotraccia, sono state centrali nel confronto. Le ragioni sono da attribuire sia al PNRR – finanziato con fondi europei e concordato con la Commissione europea – che prevede un piano di interventi già calendarizzato che vincola il nuovo governo; sia alla pandemia e alla guerra, che hanno dimostrato che nessun Paese europeo è in grado di governare da solo simili processi, e per questo non solo il quadro comunitario è fondamentale, ma serve anche rafforzarlo, rendendo l’Europa più unita e più efficace.

Tutte le forze politiche che compongono la coalizione di centrosinistra e tutte le forze di centro hanno condiviso con chiarezza questo punto. Lo stesso vale per Forza Italia e Noi moderati nel centrodestra. Tuttavia, nonostante l’accordo programmatico del centrodestra sia abbastanza vago sull’Unione europea, da un lato la Lega nel proprio programma difende apertamente l’idea di un’Europa intergovernativa che mantiene il principio dell’inviolabilità delle sovranità nazionali e del diritto di veto da parte di ogni Stato membro; dall’altro Fratelli d’Italia, dopo essersi schierato dalla parte di Orban al Parlamento europeo nei giorni scorsi (come pure la Lega) e averlo difeso nonostante le pesanti e palesi violazioni dello stato di diritto “in quanto eletto democraticamente”, ha anche ripreso la sua tradizionale posizione con cui si oppone al principio cardine alla base dell’UE, ossia la preminenza delle norme europee su quelle nazionali laddove le competenze sono state attribuite al livello europeo.

Se queste posizioni fossero realmente promosse dal futuro governo italiano per il nostro Paese sarebbe un disastro. Sia che l’Unione europea, come reazione, isoli l’Italia che promuove queste politiche distruttive, sia che, viceversa, l’Italia – per il suo peso politico ed economico – riesca a paralizzare l’UE, per il nostro Paese sarebbe un danno economico e politico incalcolabile.

Per questo, a pochi giorni dal voto, il Movimento Federalista Europeo ricorda alle forze politiche che si candidano a governare il nostro Paese, e ai cittadini che si apprestano a votare, il fatto che viviamo un momento talmente drammatico della storia del mondo e del nostro continente che non possiamo assolutamente permetterci di agire per indebolire l’Unione europea, ma viceversa abbiamo bisogno con sempre maggiore urgenza di un’Europa federale per perseguire politiche efficaci, sia interne, in campo economico e sociale, sia esterne, di fronte alle altre grandi potenze continentali, in materia di politica estera e di sicurezza.

E’ questo il senso dell’appello del Movimento Federalista Europeo diffuso durante la campagna elettorale.

L’Appello si può leggere e firmare – se si è candidati – anche on-line qui.

Sul sito MFE si trovano le adesioni raccolte e il sunto dei programmi dei partiti sull’Europa.

Pavia-Firenze, 21 settembre 2022

 

  


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