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Ritengo che sia arrivato il momento di rinnovare la promessa europea. Di migliorare il nostro modo di agire e prendere le decisioni. Qualcuno potrebbe dire che non è il momento giusto. Ma se vogliamo davvero prepararci al mondo di domani dobbiamo essere in grado di intervenire sulle questioni che stanno più a cuore alle persone. E dato che ci stiamo impegnando seriamente per allargare l'Unione, dobbiamo impegnarci seriamente anche per riformarla. Pertanto, come questo Parlamento ha chiesto, ritengo che sia giunto il momento di una convenzione europea

Ursula von der Leyen, State of the European Union, Strasburgo, 14 settembre 2022 

Oggi è una giornata importante per l’Europa e per i cittadini europei. Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione europea tenuto a Strasburgo di fronte al Parlamento europeo, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha spronato l’Unione europea a rinnovarsi e riprendere il cammino dei Padri fondatori.

Di fronte alle sfide drammatiche che dobbiamo affrontare nel nuovo quadro globale e rispetto all’urgenza del cambiamento climatico, la Presidente della Commissione ha ricordato che solo insieme, in modo solidale, potremo vincerle; e nel sottolineare la capacità dimostrata dall’Unione di agire unita al fianco dell’Ucraina e nel citare le misure urgenti da adottare e le politiche da sviluppare per cambiare il nostro paradigma energetico, per rafforzare la nostra economia sociale di mercato e per costruire l’autonomia strategica in campo industriale ha al tempo stesso ammonito che abbiamo bisogno di rafforzare la nostra democrazia europea e il funzionamento dell’Unione europea.
I nostri padri fondatori intendevano solo posare la prima pietra di questa democrazia” ha detto Ursula von der Leyen. “Hanno sempre pensato che le generazioni future avrebbero completato la loro opera. … E in questo periodo di avversità iniziamo a intravedere quali potrebbero essere i nostri nuovi orizzonti. Un'Unione più coraggiosa, più vicina alle persone nei momenti di bisogno, più audace nel far fronte a sfide storiche e alle preoccupazioni quotidiane degli europei e nel restare al loro fianco nelle grandi prove della vita. È per questo che la Conferenza sul futuro dell'Europa è stata così importante: è stata il primo esempio di un diverso tipo di partecipazione civica, che va ben oltre quella del giorno delle elezioni. Adesso, dopo aver ascoltato la voce dei suoi cittadini e delle sue cittadine, l'Europa deve dare risposte concrete”.
Perciò, onorevoli deputate e deputati”, ha concluso la Presidente von der Leyen, “ritengo che sia arrivato il momento … di migliorare il nostro modo di agire e prendere le decisioni. Qualcuno potrebbe dire che non è il momento giusto. Ma se vogliamo davvero prepararci al mondo di domani dobbiamo essere in grado di intervenire sulle questioni che stanno più a cuore alle persone. E dato che ci stiamo impegnando seriamente per allargare l'Unione, dobbiamo impegnarci seriamente anche per riformarla. Pertanto, come questo Parlamento ha chiesto, ritengo che sia giunto il momento di una Convenzione europea”. 

I federalisti non possono che salutare con grande soddisfazione questa posizione chiara e netta della Commissione europea in merito al futuro dell’Unione europea e alla necessità di aprire in tempi brevissimi in questa legislatura il processo di riforma istituzionale dell’UE, sulla base delle indicazioni lucide e precise date dalla Conferenza sul futuro dell’Europa. L’alleanza tra il Parlamento europeo e la Commissione su questo punto, ribadita dai maggiori gruppi parlamentari, tiene aperte le speranze di poter costruire in tempi brevi una vera unione politica nel quadro dell’UE. 

Molti interventi dei parlamentari hanno voluto anche ricordare le incertezze legate alle elezioni in Italia e ammonire di non farsi fermare da eventuali cambiamenti nelle posizioni europee del nostro Paese, che con il Governo guidato da Mario Draghi ha dato forte impulso alla trasformazione politica dell’UE.
A maggior ragione, pertanto, ricordiamo alle forze politiche e ai cittadini l’importanza della posta in gioco il 25 settembre: chi si candida a governare misuri bene l’impatto delle sue posizioni in Europa e verso l’UE. Il vero interesse dell’Italia non sarà mai in un’Europa in cui gli Stati membri sono i padroni dei Trattati, ma in un’Europa federale, in cui i cittadini tornano ad essere realmente sovrani e la democrazia si rafforza e si completa.


#ItaliaEuropea

> Leggi l’Appello del MFE ai candidati alle elezioni nazionali del 25 settembre

  


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