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Dobbiamo dire basta alla retorica e alla paura

OCCORRONO AZIONI EUROPEE CONTRO IL TERRORISMO

UNIONE POLITICA DELL'EUROPA SUBITO!

La Gioventù federalista europea ed il Movimento federalista europeo si uniscono al cordoglio per le vittime degli attentati consumatisi questa mattina a Bruxelles. Ancora una volta ad essere stata presa di mira è la vita quotidiana di persone innocenti. Ancora una volta l’Europa tutta è scossa, colpita nella propria capitale, colpita al proprio cuore. Noi tutti, europei, siamo investiti da paura, rabbia, indignazione. Non possiamo però permetterci di farci sopraffare dal terrore, o la daremo vinta a chi pensa di poter cambiare il mondo a furia di esplosioni e barbari massacri. Consapevoli che la risposta alla violenza non può essere altra violenza, la Gioventù Federalista Europea ed il Movimento Federalista Europeo condannano con forza e decisione questi attacchi terroristici. Allo stesso tempo, invitano però a considerare gli eventi di stamattina nel contesto mondiale in cui si stanno verificando.

La guerra in Medio Oriente ed il crescente caos in Nord Africa, le minacce e le emergenze che ne derivano coinvolgono ormai direttamente il continente europeo. L’incapacità di gestire i flussi migratori e il fallimento delle singole politiche di integrazione sociale nazionali, hanno d’altra parte mostrato tutta l'impotenza e la fragilità degli Stati nazionali ed il ritardo in cui si trova ancora bloccato il processo di unificazione europeo. Ad oggi non esistono a livello europeo le istituzioni, i poteri e le risorse per elaborare e mettere in atto una strategia unitaria di dimensioni adeguate alle minacce che incombono sul nostro continente.

Per questo i federalisti europei chiedono ai capi di Stato e di governo europei ed alle istituzioni europee e nazionali di non illudersi di poter risolvere la situazione chiudendo i confini e sospendendo Schengen in un ridicolo tentativo di isolarsi. Nascondere la testa sotto la sabbia non servirà a nulla, tantomeno cadere in derive securitarie nazionali che rischiano soltanto di fomentare una spirale di paura su cui la strategia degli attentatori si basa.

È invece assolutamente necessario compiere subito un atto di coraggio che indichi chiaramente all'opinione pubblica e al resto del mondo la ferma volontà di contribuire come europei alla soluzione delle sfide in campo, superando le attuali condizioni di incertezza, contribuendo al processo di pacificazione mondiale.

Nell’immediato tocca in particolare agli Stati dell’eurozona e a tutti gli altri paesi che si vorranno aggiungere, farsi promotori di una iniziativa in questo senso, dando immediatamente alla Commissione europea poteri e risorse:

-   per rafforzare il sistema di Schengen, attraverso il controllo congiunto delle frontiere esterne (incluso la nascita di un corpo di guardia di frontiera e una guardia costiera europee, nonché di un’unica politica per l’immigrazione, l’asilo e il sostegno all’integrazione),

-   sviluppare un’efficace forza di intelligence europea, trasformando Europol in una effettiva agenzia di polizia federale europea e rinforzando il Sistema di informazioni di Schengen (SIS);

-   avviare le misure necessarie per impostare una vera politica estera e di sicurezza europea per rilanciare un piano che sia davvero credibile per la stabilità e lo sviluppo pacifico di aree come quella del Medio Oriente o del Nord Africa.

Tutto ciò implica agire concretamente per superare l'Europa intergovernativa e le anacronistiche sovranità nazionali nei settori cruciali da cui dipendono il progresso, la sicurezza e la sopravvivenza del progetto di civiltà incarnato nell’idea di Europa.

Si afferma quindi la necessità di fissare un calendario per il completamento in tempi definiti e brevi dell'unione politica. Un’unione che sia dotata delle risorse proprie necessarie per finanziare tutte le politiche indispensabili per promuovere lo sviluppo economico su scala continentale, per sostenere le spese necessarie per garantire la sicurezza interna e per dotare l’Europa dei mezzi necessari per poter attuare un’efficace ed autonoma azione in politica estera.

Basta con la retorica e la paura: occorrono iniziative e azioni europee!

  


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