Secondo Der Spiegel (Berlin Lays Groundwork for a Two-Speed Europe, http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,784348,00.html), il governo di Angela Merkel avrebbe allo studio un nuovo trattato per i paesi dell’Eurozona: “In addition to the club of 27 nations that primarily manages the common domestic market as it has done until now, Merkel envisions a tight alliance of the 17 euro-zone members -- one which would unify their fiscal, budgetary and social policies. This would create a two-class club, raising questions like: What happens to the European Commission? Will it still be responsible for economic matters in the euro zone, or will there be a new organization? The same questions apply to the European Parliament and the European Court of Justice in Luxembourg. Would all of these institutions have to be duplicated, meaning even more bureaucracy, effort and expense? … New bodies are to be formed to expedite the integration of the Euro Group. Germany and France want to make themselves more independent of the existing structures in the EU and no longer be solely dependent on the resources of the European Commission”.
Gli interventi dei giorni scorsi tra gli altri di Joschka Fischer, Gerard Schröder, Ursula von der Leyen, Ulrike Guérot non erano evidentemente fatti isolati, ma testimoniavano di un dibattito che, con l’aggravarsi della crisi, sta ormai ponendo alla Germania ed alle sue istituzioni il problema di trovare uno sbocco istituzionale federale ad un’impasse che rischia di travolgere anche la sua economia, il suo sistema produttivo, il suo modello di Stato sociale ed il controllo democratico sulle decisioni che devono essere prese nell’ambito dell’Eurozona. Anche in Francia il dibattito sul futuro dell'euro si sta sviluppando nel senso di un approfondimento della riflessione sul futuro istituzionale dell'eurozona. Del resto, come sembra aver osservato recentemente al Parlamento europeo anche il commissario Olli Rehn (EUobserver), il dibattito sugli eurobonds è destinato a trasformarsi in un dibattito su quanto lontano gli Stati dell'eurozona sono disposti ad andare sulla strada del superamento della sovranità nazionale in campo fiscale (e politico).
In tutto ciò la classe politica italiana e le sue istituzioni continuano a brillare per la loro assenza di iniziativa, credibilità e ruolo.