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Il nuovo Parlamento e il Governo appena insediato sotto la guida di Giorgia Meloni entrano in carica in un momento complesso per l’Italia e hanno di fronte sfide particolarmente difficili. Tuttavia, oltre a ricevere in eredità i risultati importanti conseguiti dal Governo uscente sia sul piano interno sia su quello internazionale, chi entra in carica oggi sa di poter contare anche sul sostegno dell’Europa, se saprà impegnarsi a livello europeo e capire che il vero interesse dell’Italia coincide con un’Europa unita e coesa.

Per usare le parole di Draghi di venerdì scorso, durante la sua ultima conferenza stampa al termine del Consiglio europeo “L'Unione europea è fondamentale per la sicurezza, la stabilità, la prosperità degli Stati membri del continente e del mondo intero. L’Italia deve essere al centro del progetto europeo con la credibilità, l'autorevolezza, la determinazione che si addice a un grande Paese fondatore, quale siamo stati noi”.

Con questo spirito, e rivolgendo al nuovo Parlamento e al nuovo esecutivo gli auguri di buon lavoro, trasmettiamo questo documento approvato l’8 ottobre dalla Direzione nazionale del Movimento Federalista Europeo.


Il VERO INTERESSE DELL'ITALIA

La Direzione nazionale del Movimento Federalista Europeo, riunita a Milano l’8 ottobre 2022,

nel formulare gli auguri di buon lavoro al nuovo Parlamento e all’esecutivo che si insedieranno a breve, ricorda a tutte le forze politiche che non si può perseguire l’interesse del nostro Paese – l’interesse nazionale – se non si rafforzano la coesione e la solidarietà nel quadro dell’Unione europea. Il modo migliore per farlo è riprendere la visione federalista europea di Luigi Einaudi, Altiero Spinelli, Alcide De Gasperi.

In una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo nessun Paese europeo può pensare di cavarsela da solo. Nessun Paese europeo è neppure effettivamente sovrano. Per questo il nazionalismo ci porta in un vicolo cieco, a maggior ragione man mano che i rapporti internazionali si fanno sempre più conflittuali e sulla scena mondiale si impongono le grandi potenze continentali.

Viceversa, la reazione unitaria alla pandemia ha indicato la via giusta da seguire: vinciamo se sappiamo agire uniti e in modo solidale. La Conferenza sul futuro dell’Europa ha anche dimostrato che i cittadini sono favorevoli ad un’Europa più coesa e più efficace nell’agire politico, e ha identificato tante competenze che dovrebbero poter essere governate direttamente a livello europeo e alcune riforme istituzionali indispensabili perché il governo europeo possa essere democratico e vicino ai cittadini.

Spetta ora al nuovo governo e al nuovo Parlamento, nell’interesse dei cittadini, diventare protagonisti di questa stagione di riforme europee, rilanciando innanzitutto il proprio sostegno alla proposta avanzata dal Parlamento europeo di avviare una Convenzione per la riforma dei Trattati per dare un seguito concreto alle richieste della Conferenza. Si tratta di una responsabilità che impegna l’intero arco delle forze politiche.

Come dimostrano i contrasti che stanno dividendo gli Stati membri sulla gestione dell’emergenza energetica, è tempo che le decisioni su queste materie siano sottratte ai negoziati tra governi e siano affidate direttamente alle istituzioni che incarnano l’interesse generale europeo. Per restituire realmente la sovranità ai cittadini in molte materie serve che la possano esercitare direttamente a livello europeo. Analogamente, la solidarietà europea non deve essere ogni volta frutto di negoziati estenuanti, ma deve essere istituzionalizzata nel sistema comunitario. All’Unione europea serve innanzitutto una capacità di bilancio autonoma, indipendente dai contributi e dai bilanci degli Stati membri, e serve che le decisioni sulle materie di interesse comune siano prese insieme dal Parlamento europeo e dal Consiglio, senza possibilità di veti, a maggioranza, come in ogni democrazia. Solo così possono nascere anche una vera politica estera e di sicurezza comuni, una vera unione della difesa, una politica economica, energetica e industriale, e solo così si possono governare insieme le emergenze sanitarie, quelle ambientali, le politiche migratorie, lo sviluppo della ricerca e le politiche in generale che possono essere concepite e inquadrate in modo molto più efficace a livello europeo rispetto a quanto non si possa fare a livello nazionale.

Il dibattito politico in Italia, anche durante la campagna elettorale, ha mostrato che è cresciuta nel Paese la consapevolezza della coincidenza del nostro interesse nazionale con quello di un’Europa più efficace e più democratica. Il risultato complessivo del voto indica un mandato chiaro al nuovo governo sotto questo profilo. I federalisti contano pertanto sul fatto che il nuovo esecutivo capisca la necessità di riconfermare il ruolo dell’Italia come Paese fondatore, a partire dall’asse con la Francia e la Germania per costruire il percorso verso un’Europa federale, e sono pronti a dare il loro contributo a sostegno di questa linea europea.

Milano, 8 ottobre 2022

 

 

  


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