Lo scorso 28 giugno la Presidente del Consiglio, nella consueta informativa alle Camere che precede i Consigli europei, ha toccato vari punti che sarebbero stati affrontati nella riunione dei giorni successivi, sottolineando più volte che il criterio che guida il Governo nella politica europea è quello della difesa dell’interesse nazionale. Il Comitato federale del Movimento Federalista Europeo, riunito sabato 1° luglio a Roma, ha voluto confrontarsi con questa affermazione e rimarcare la contraddizione insita nella tentazione di contrapporre l’interesse nazionale a quello comune europeo, soprattutto quando si è consapevoli, come lo è il Governo italiano, che servono soluzioni europee efficaci in materie cruciali, tra cui la politica migratoria, la politica estera, la governance economica e finanziaria.
L’idea che - nelle materie in cui i governi nazionali non hanno gli strumenti e le risorse per risolvere i problemi, e in cui pertanto è necessario trovare risposte adeguate a livello europeo - queste risposte si trovino grazie agli accordi che gli Stati membri concludono dopo aver negoziato sulla base dei propri interessi specifici, è del tutto irrealistica e smentita dai fatti.
Il progetto dell’Europa unita nasce proprio dalla consapevolezza che gli Europei sono una comunità di destino e, quindi dalla volontà di superare la contrapposizione tra i diversi interessi nazionali creando un quadro e delle istituzioni condivise in cui possa emergere l’interesse comune. L’Unione europea, in cui predomina il metodo intergovernativo, è riuscita solo in parte a realizzare questo obiettivo, ma la soluzione può solo essere quella di procedere in direzione di una maggiore unità politica, e quindi del superamento del sistema intergovernativo a vantaggio di quello federale.
Per questo non ha senso contrapporre la concezione dell’Europa delle nazioni a quella federale. Le nazioni europee possono svilupparsi solo se perdono l’illusione di poter mantenere il controllo sui processi politici che hanno dimensione europea e globale e se capiscono che riacquistano sovranità solo costruendo un sistema federale multi-livello, sulla base del principio di sussidiarietà. Con questo sistema, che riconosce le prerogative degli Stati membri e la loro partecipazione democratica al livello comune insieme alle istituzioni che rappresentano i cittadini, gli Europei tutti possono ritrovare la capacità di agire in modo efficace e autorevole nel mondo, per perseguire i propri interessi e i propri valori. Il vero interesse nazionale risiede in questa unità di intenti e di azione che deve essere costruita rafforzando le istituzioni europee.
Firenze-Pavia, 3 luglio 2023