Mancano poche settimane all’appuntamento elettorale europeo del 26 maggio, e anche in Italia sono ormai state completate le liste con i candidati dei partiti. Complice anche il sistema proporzionale, tutte le forze politiche – con poche eccezioni, legate soprattutto a ragioni tattiche – hanno scelto di presentarsi separatamente, anche all’interno dello schieramento pro-europeo, con il forte rischio di alimentare la conflittualità a scapito del consolidamento di un fronte comune contro chi chiama i cittadini al voto per “riportare al centro gli italiani”. Pertanto, se non si vuole lasciare che dilaghino le forze nazionaliste e populiste, bisogna riuscire a contrapporre a questo messaggio incisivo non una cacofonia di voci che cercano di distinguersi l’una dall’altra sulle risposte da dare in merito al futuro dell’Italia e dell’Europa, ma piuttosto uno schieramento capace di trasmettere una visione forte e coerente, al di là delle differenze tra le diverse famiglie politiche.
Negli scorsi mesi questo è stato il nostro maggiore sforzo, come MFE in Italia e come UEF in Europa, attraverso l’Appello – che pure molti esponenti politici hanno sottoscritto – Contro il nazionalismo, uniti per l’Europa. I nostri contenuti sono circolati molto, in sintonia anche con alcune voci importanti che in questo periodo si stanno spendendo per far maturare una coscienza europea nel nostro Paese – voci che per altro spesso si sono presentate insieme alle nostre in iniziative comuni di grande successo. Ora la battaglia deve continuare, nonostante la presa d’atto che il primo passaggio che avevamo auspicato non si è realizzato, né in Italia, né in Europa; e deve farlo con il confronto con i candidati, chiamati a ragionare con noi e ad esprimersi sulle nostre proposte di impegno nel momento in cui fossero eletti al Parlamento europeo. Innanzitutto la richiesta di perseguire un salto di qualità dell’Unione europea, in termini di capacità politica, in quei settori chiave che ormai sono gestibili solo a livello sovranazionale, e la volontà di promuovere un vero e proprio processo costituente avviando una forte azione politica in tal senso all’interno del PE, anche se dovrà partire come una battaglia di minoranza. Fondamentale è la richiesta di adesione al Gruppo Spinelli, che dovrà essere ricostituito per diventare il cuore della strategia costituente, sia per il suo ruolo peculiare che deve richiamare il Club del Coccodrillo creato da Spinelli durante la prima legislatura, sia per la sua natura interpartitica in grado di realizzare la convergenza tra forze europeiste anche di orientamento diverso. All’esterno del Parlamento, il lavoro del Gruppo dovrà anche essere collegato con quello dei parlamenti nazionali, delle forze politiche e della società civile che sostengono tale processo. La nostra campagna di consultazione dei cittadini europei ci ha permesso di raccogliere le opinioni di migliaia e migliaia di cittadini , dimostrando che l’Europa si può spiegare capire: e si può vivere come un obiettivo politico da rivendicare. Un’Europa unita, democratica, forte, solidale, un’Europa sovrana e federale.
Da questa base parte dunque il lavoro per portare i temi federalisti nel confronto tra i candidati e per far sì che i futuri parlamentari arrivino a condividere una forte volontà costituente per la creazione di un’Europa sovrana, democratica, federale.
"Per un'Italia europea in un'Europa federale"
Verso le elezioni europee