Per discutere del Rapporto Draghi e delle sue implicazioni per l'azione dei federalisti europei, l'Ufficio di Segreteria e l'Ufficio del Dibattito del MFE organizzano una serie di webinar sui temi affrontati nei vari capitoli del Rapporto.
Le informazioni sui prossimi incontri saranno pubblicate su questa pagina e nel calendario degli eventi organizzati dal MFE.
Registrazioni video dei webinar
- La questione del rafforzamento della Governance
17 settembre 2024
Relazioni di Salvatore Aloisio e Luca Lionello
- Superare le debolezze del settore industriale della difesa
9 ottobre 2024
Relazione del Generale Vincenzo Camporini
In occasione dell’insediamento del nuovo Parlamento europeo a Strasburgo il Movimento federalista europeo ha partecipato a una manifestazione e a una serie di incontri organizzati dall'Unione dei Federalisti Europei (UEF) con il contributo di JEF Europe, dei federalisti locali, dell’UEF Francia e del Movimento europeo Francia, in collaborazione con la presidenza del Gruppo Spinelli. Con queste iniziative abbiamo voluto sostenere, da un lato, l’urgenza dell’unità federale dell’Europa e il passaggio di testimone con il Parlamento uscente che si è battuto per l’avvio della Convenzione per la riforma dei Trattati; dall’altro la formazione del nuovo Gruppo Spinelli, che può contare sulla rielezione di una trentina di membri (tra cui il presidente in carica, Sandro Gozi) e venticinque parlamentari ulteriori che in campagna elettorale hanno dichiarato la loro disponibilità a farne parte firmando la dichiarazione di impegno dell’UEF.
La manifestazione ha avuto luogo di fronte all'ingresso del Parlamento il giorno in cui Ursula Von Der Leyen ha presentato all’Assemblea il programma della Commissione europea per la nuova legislatura ed è stata votata. Nel suo discorso, la Von del Layen ha richiamato la necessità "di un ambizioso programma di riforme per garantire il funzionamento di un'Unione più ampia e per aumentarne la legittimità democratica" e ha proposto che la Commissione e il Parlamento europeo lavorino insieme su questo punto (qui il comunicato stampa del MFE).
Si tratta di una proposta che rafforza le prospettive di azione dei federalisti e in particolare del Gruppo Spinelli nel Parlamento europeo e che è di buon auspicio per lo sviluppo della campagna federalista a livello nazionale, per chiedere alle forze politiche europeiste di premere sui governi perché facciano proprie le proposte di riforma dell'UE approvate dal Parlamento europeo nella scorsa legislatura e per reiterare la richiesta del Parlamento europeo, fatta sempre nella scorsa legislatura, di avviare la Convenzione per la riforma dei Trattati UE.
Qui il programma delle iniziative →
Galleria fotografica
- Manifestazione di fronte al Parlamento europeo →
- Pranzo con lo Spinelli Group →
- Dibattito politico all'APE →
- Colazione delle organizzazioni federalisti presso APE →
MEMBRI RIELETTI
Membri del Gruppo Spinelli della precedente legislatura e che sono stati rieletti.
- Andrey Kovatchev, EPP, BULGARIA
- Eva Maydell, EPP, BULGARIA
- Sandro Gozi, Renew, FRANCIA
- Bernard Guetta, Renew, FRANCIA
- Marie-Pierre Vedrenne, Renew, FRANCIA
- Laurence Farreng, Renew, FRANCIA
- Christophe Grudler, Renew, FRANCIA
- Raphaël Glucksmann, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, FRANCIA
- Daniel Freund, Greens/EFA, GERMANIA
- Simon Sven, EPP - European People's Party, GERMANIA
- Damian Boeselager, Greens/EFA, GERMANIA
- Markus Ferber, EPP - European People's Party, GERMANIA
- Gabriele Bishoff, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, GERMANIA
- Rasmus Andresen, Greens/EFA, GERMANIA
- Moritz Kroener, Renew, GERMANIA
- Delara Burkhardt, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, GERMANIA
- Manolis Kefalogiannis, EPP - European People's Party, GRECIA
- Brando Benifei, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, ITALIA
- Alessandra Moretti, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, ITALIA
- Petras Auštrevičius, Renew, LITUANIA
- Andrius Kubilius, EPP - European People's Party, LITUANIA
- Javier Lopez, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, SPAGNA
- Jonás Fernández Álvarez, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, SPAGNA
- Lina Gálvez Muñoz, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, SPAGNA
- Nicolás González Casares, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, SPAGNA
- Juan Fernando López Aguilar, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, SPAGNA
- Ignacio Sánchez Amor, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, SPAGNA
- Javier Moreno Sánchez, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, SPAGNA
- César Luena López, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, SPAGNA
- Cristina Maestre Martín de Almagro, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, SPAGNA
NUOVI MEMBRI CHE HANNO FIRMATO LA DICHIARAZIONE D'IMPEGNO DELL'UEF
Nuovi parlamentari europei che hanno firmato la dichiarazione d'impegno dell'UEF e hanno manifestato l'intenzione di aderire al Gruppo Spinelli.
- Estelle Ceulemans, Parti Socialiste, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, BELGIO
- Murielle Laurent, Place Publique / Parti Socialiste, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, FRANCIA
- Kai Tegethoff, Volt, Greens/EFA, GERMANIA
- Jan-Christoph Oetjen, FDP, Renew, GERMANIA
- René Repasi, SPD, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, GERMANIA
- Camilla Laureti, Partito Democratico, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, ITALIA
- Carolina Morace, MoVimento 5 Stelle, Non-inscrits ITALIA
- Cecilia Strada, Partito Democratico, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, ITALIA
- Cristina Guarda, Alleanza Verdi e Sinistra, Greens/EFA, ITALIA
- Elisabetta Gualmini, Partito Democratico, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, ITALIA
- Flavio Tosi, Forza Italia, EPP - European People's Party, ITALIA
- Gianluca Ferrara, MoVimento 5 Stelle, Non-inscrits ITALIA
- Giorgio Gori, Partito Democratico, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats ITALIA
- Irene Tinagli, Partito Democratico, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats ITALIA
- Marco Tarquinio, Partito Democratico, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats ITALIA
- Matteo Ricci, Partito Democratico, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats ITALIA
- Nicola Zingaretti, Partito Democratico, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats ITALIA
- Pierfrancesco Maran, Partito Democratico, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats ITALIA
- Pina Picierno, Partito Democratico, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats ITALIA
- Sabrina Pignedoli, MoVimento 5 Stelle, Non-inscrits ITALIA
- Salvatore De Meo, Forza Italia, EPP - European People's Party ITALIA
- Raquel García Hermida-van der Walle, D66, Renew Europe OLANDA
- Laura Ballarín Cereza, PSOE, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, SPAGNA
- Maria Rosa Estaràs Ferragut, Partido Popular, EPP - European People's Party, SPAGNA
NUOVI MEMBRI CHE NON AVEVANO FIRMATO LA DICHIARAZIONE D'IMPEGNO
Parlamentari europei che hanno accettato di aderire al Gruppo Spinelli dopo le elezioni europee.
- Sabrina Repp, SPD, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats, GERMANIA
- Nikos Papandreou, Pasok, PES - Progressive Alliance of Socialists & Democrats GRECIA
In occasione dell’insediamento del nuovo Parlamento europeo a Strasburgo, l'Unione dei Federalisti Europei (UEF) organizza insieme alla JEF Europe, ai federalisti locali, all’UEF Francia e al Movimento europeo Francia, una serie di incontri e manifestazioni in collaborazione con la presidenza del Gruppo Spinelli per sostenere, da un lato, l’urgenza dell’unità federale dell’Europa e il passaggio di testimone con il Parlamento uscente che si è battuto per l’avvio della Convenzione per la riforma dei Trattati; dall’altro la formazione del nuovo Gruppo Spinelli, che può contare sulla rielezione di una trentina di membri (tra cui il presidente in carica, Sandro Gozi) e venticinque parlamentari ulteriori che in campagna elettorale hanno dichiarato la loro disponibilità a farne parte firmando la dichiarazione di impegno dell’UEF. (l’elenco è consultabile a questo link: https://federalists.eu/the-spinelli-group-congratulations-to-the-re-elected-and-welcome-to-the-newcomers/ ).
PROGRAMMA
17 luglio 2024
Pomeriggio / sera
Arrivo a Strasburgo dei partecipanti da Belgio, Francia, Italia e Germania
18 luglio 2024
7.30 - 8.30: Parlamento europeo, entrata principale, Rue Lucien Fabvre 11
Manifestazione davanti al Parlamento europeo con attivisti dell'Unione dei Federalisti Europei, dei Giovani Europei Federalisti e del Movimento Europeo. Saranno distribuiti volantini agli eurodeputati per ricordare loro l'importanza di continuare a lavorare per la riforma dell'Unione europea.
12.30 - 14.00: Ristorante La rotonde, Churchill Building Parlament européenne, Livello -1 Avenue du Président Schuman, Strasburgo (Link alla mappa)
Pranzo dei membri del Board dell'UEF e dei membri rieletti del Gruppo Spinelli all'interno del Parlamento europeo.
L'evento non è aperto al pubblico.
19.00 - 21.00: European Parliamentary Association, Villa Schutzenberger, 76 allée de la Robertsau, Strasburgo (link alla mappa)
Dibattito politico aperto al pubblico organizzato dal Gruppo Spinelli, dall'European Parliamentary Association e dalle associazioni federaliste (UEF, JEF, EM) giovedì sera presso l'European Parliamentary Association per discutere delle sfide della nuova legislatura.
21.00 Apero-Cocktail
19 luglio 2024
8.00 - 9.00: European Parliamentary Association, Villa Schutzenberger, 76 allée de la Robertsau, Strasburgo (link alla mappa)
Colazione con il Gruppo Spinelli organizzata dall'UEF Europe presso l'European Parliamentary Association.
L'evento è aperto al pubblico.
Per invitare gli eurodeputati neoeletti che non conoscono ancora il Gruppo Spinelli a informarsi e a unirsi a esso.
Il Movimento federalista europeo sta organizzando la partecipazione dall'Italia alle iniziative federaliste per l'insediamento del Parlamento europeo. Per informarsi e per partecipare si può inviare un'email all'indirizzo
Qui trovate le informazioni per prenotare il viaggio in pullman con partenza il 17 luglio e rientro il 19 alla sera (link al volantino).
Le elezioni europee dell’8-9 giugno sono di straordinaria importanza per l'Unione europea e i suoi cittadini. In gioco c'è la direzione da dare al processo di unificazione, e quindi il nostro futuro.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di agire uniti: di fronte al ritorno delle potenze imperiali e della guerra sul nostro continente, alla transizione digitale e alle problematiche legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e al cambiamento climatico, ai grandi flussi migratori e alle crescenti disuguaglianze e tensioni sociali, non abbiamo altra possibilità se non governare insieme queste sfide complesse e pericolose.
In questo quadro, alcune forze politiche indicano nell'Europa la causa dei nostri problemi e ne chiedono lo smantellamento, per lasciare gli Stati più liberi di combattersi maggiormente tra loro e di contrapporsi l'uno all'altro sulla base del tentativo di affermare i propri interessi nazionali. Saremmo più forti in questo modo e in grado di superare le sfide che ci attendono? In realtà, già oggi sperimentiamo un’Europa confederale e intergovernativa, e vediamo che non permette né di far emergere né, tantomeno, di perseguire l’interesse comune.
La realtà è che è arrivato il momento di fare il passaggio all’Europa politica, per poter agire uniti con efficacia.
Servono alcune riforme cruciali dell’Unione europea - che riguardano il sistema decisionale, il bilancio, il trasferimento di alcune competenze, i poteri del Parlamento europeo, il ruolo e la formazione della Commissione europea - e le famiglie politiche pro-europee (Popolari, Liberali, Verdi, Socialisti, Sinistra) nel Parlamento europeo uscente hanno approvato un progetto di modifica dei Trattati proprio per dotare l’Unione europea degli strumenti politici e dei controlli democratici adeguati. Sono proposte in linea con le richieste dei cittadini espresse durante la Conferenza sul futuro dell'Europa e che sono state inserite anche nei loro manifesti elettorali, dove sostengono la riforma dei Trattati.
Come federalisti vogliamo ricordare ai cittadini di andare a votare l’8 e il 9 giugno per difendere queste proposte e contribuire con il loro voto a costruire un’Europa più vicina ai cittadini, più capace di agire e di garantire un futuro di pace, libertà, democrazia, giustizia.
Anche se a prima vista i risultati delle elezioni europee non cambiano molto i numeri della maggioranza uscente all’interno del Parlamento europeo – e confermano l’impossibilità di maggioranze alternative – è innegabile che il voto che si è appena concluso abbia rappresentato un vero e proprio terremoto negli equilibri politici.
La differenza è che, mentre negli anni scorsi questa ostilità si traduceva in proposte massimaliste (quali l'uscita dall'Unione, l'abolizione della moneta unica o la soppressione delle istituzioni sovranazionali), oggi la nuova strategia dei partiti anti-europei punta alla proposta dell'Europa delle nazioni, che auspica che gli interessi egoistici dei singoli Stati prendano il sopravvento. Si tratta di un progetto totalmente inconsistente, ma non per questo meno pericoloso, perché rappresenta un vero e proprio sabotaggio del processo di integrazione europea dall'interno, destinato a paralizzare e svuotare l’intera costruzione comunitaria.
Questa ascesa del nazionalismo euroscettico, che rischia di prendere il potere in Paesi chiave quali la Francia, è la dimostrazione dell’urgenza di cambiare l’attuale sistema dell’UE: infatti è vero che questa Unione, da un lato, non soddisfa una parte importante di cittadini che non riescono a cogliere il fatto che è proprio grazie al quadro europeo che il livello di benessere delle nostre società resiste ed è possibile tornare ad accrescerlo; dall’altro non produce una europeizzazione né del dibattito politico, né dell’opinione pubblica e quindi non permette di far emergere il punto di vista comune e l’interesse generale, ma chiude il confronto e il voto nel recinto nazionale in cui i governi (in particolare nei Paesi che sono stati più forti e più ricchi) appaiono deboli, impotenti, e per di più succubi di questa Europa. Una situazione paradossale, tenendo conto che il controllo dei governi sui meccanismi europei è invece la loro maggiore fonte di potere, cui restano gelosamente attaccati.
Al tempo stesso, in modo quasi simmetrico, anche all’interno di quella che comunque continua ad essere un’ampia maggioranza politica pro-europea, sono avvenuti cambiamenti importanti, soprattutto a seguito delle misure prese per contrastare in modo solidale e unitario la pandemia e a seguito del processo della Conferenza sul futuro dell’Europa. Sono cioè diventate prevalenti le spinte federaliste che hanno sostituito la difesa dell’esistente e il sostegno all’idea di un lento progresso funzionalista dell'integrazione. Il pericolo di essere schiacciati dalle potenze autocratiche, come l'esperienza della guerra in Ucraina sta dimostrando, e dalla concorrenza globale – non solo da parte della Cina, ma anche degli stessi USA, come l’Inflation Reduction Act prova – hanno fatto emergere nuovamente l’obiettivo di un’Unione politica su basi federali. Va letto in questo senso, dunque, il progetto di riforma dei Trattati sostenuto dalle forze europeiste nel Parlamento europeo uscente, già approvato in plenaria lo scorso 22 novembre e adesso bloccato sul tavolo del Consiglio europeo, in attesa che i capi di Stato e di governo decidano di convocare a maggioranza semplice una Convenzione che discuta i contenuti della riforma.
Le elezioni europee 2024 portano in primo piano dunque una tendenza che era già presente e forte da anni, ma che ora subisce un’accelerazione e si definisce con maggiore nettezza. Riguarda le insufficienze dell’Unione europea, che non è adeguata di fronte ai cambiamenti e alle sfide in atto. Questo fatto è chiaro alla maggior parte delle forze politiche in gioco, le quali si sono presentate in campagna elettorale proponendo comunque una trasformazione dell'Unione, in un senso o nell'altro: sostenere la costruzione di una sovranità europea democratica, oppure ritornare all’Europa delle piccole patrie, che in teoria si dicono pronte a collaborare ma che, in realtà, mantenendo come punto di vista unico il proprio interesse particolare, si preparano a tornare a competere le une contro le altre.
È questa la vera posta in gioco della legislatura che si apre, ultima chiamata per scegliere il futuro dell’Unione europea. È chiaro, in questo quadro, che, il compito delle forze pro-europee diventa molto più difficile, in un momento in cui il consenso esiste ancora, ma si assottiglia; e che per questo la battaglia dovrà essere molto determinata e lucida, da condurre in tutte le istituzioni – dal Parlamento europeo a quelli nazionali, fin nei governi – anche per riconquistare i cittadini confusi. Viceversa, se prevarrà la ricerca di compromessi, se non si avrà il coraggio di aprire un vero e proprio processo di riforma, se si cercherà di usare i soliti cavilli sterili, la partita sarà perduta. Per questo i federalisti sostengono che la nuova maggioranza al Parlamento europeo dovrà costituirsi attorno a due posizioni irrinunciabili, condizione imprescindibile anche per il sostegno alla nuova Commissione: il supporto pieno all’Ucraina nella sua guerra di resistenza all’aggressione russa e la volontà di riformare i Trattati, raccogliendo il testimone della legislatura uscente e battendosi per la convocazione della Convenzione.
Come vorrà muoversi il governo italiano si vedrà già nelle prossime settimane. Ancora una volta il MFE intende sottolineare con forza quale è il vero interesse dell’Italia in questa partita. Un’Europa delle nazioni è un’Europa senza politica estera e di difesa comuni (e quindi senza neanche capacità di sviluppare una politica migratoria comune), che mantiene le regole e il rigore come unica bussola, perché non fa politica e non può rafforzare il bilancio comune, né creare le condizioni per un debito comune e investimenti comuni, destinata nel complesso a rischiare di perdere la libertà e sicuramente ad impoverirsi; e in questo quadro l’Italia – forte nell’Unione come grande Paese fondatore, ma debole nella competizione senza istituzioni comuni anche per via del suo debito così problematico – è destinata a dover subire molto.
Per la Presidente del Consiglio, che ha consolidato la sua leadership con un risultato importante, anche rispetto a quegli alleati di governo che appartengono alle forze anti-europee, è tempo di decidere come usare questo patrimonio di fiducia che le hanno dato i cittadini italiani e scegliere se vuole battersi per loro, impegnandosi per un’Europa politica (che può solo essere federale, fondata su una vera sussidiarietà) o se aiutare il fronte di chi va a distruggere il loro futuro.
Pavia-Firenze, 14 giugno 2024
Nel mondo assistiamo al ritorno delle potenze imperiali, la democrazia è in bilico anche negli Stati Uniti - che non sono più in grado di garantire la continuità della loro politica estera e delle loro alleanze - e ci troviamo di fronte alla sfida del cambiamento climatico, delle guerre, dell'instabilità finanziaria e della mobilità incontrollata delle persone; in questo quadro, la sovranità degli Stati europei e la loro capacità di azione politica sono più insignificanti che mai.
La realtà in cui viviamo, tuttavia, indica chiaramente l'urgenza di costruire una sovranità comune europea.
Non solo dobbiamo completare la nostra unità, creando meccanismi istituzionali adeguati, per rafforzare la convergenza dei nostri interessi economici e geopolitici e promuovere i nostri valori e le nostre libertà; ma dobbiamo innanzitutto sconfiggere politicamente il nazionalismo, che è tornato a portare la guerra nel nostro continente, creando istituzioni democratiche che non siano intaccate da questa malattia e che, al contrario, rappresentino un modello alternativo, anche per il resto del mondo.
Nell'attuale legislatura, il Parlamento europeo è stato protagonista del secondo tentativo della sua storia di avviare un processo di riforma delle istituzioni europee, che ha portato all'approvazione del testo di riforma dei Trattati con il voto del 22 novembre 2023. Ai candidati alle elezioni per il nuovo Parlamento chiediamo di raccogliere, nel caso siamo eletti, il testimone dell'Assemblea uscente e impegnarsi a mantenere viva la pretesa di una Convenzione come strumento per aprire il dibattito sulla riforma dei Trattati.
Il nuovo Gruppo Spinelli al Parlamento europeo →Elenco dei candidati che hanno manifestato l'intenzione di iscriversi al Gruppo Spinelli e che sono stati eletti. |
Le adesioni italiane alla dichiarazione d'impegno
Sito Sway per facilitare la circolazione della dichiarazione per email, WhatsApp e i social: www.mfe.it/dichiarazione →Per firmare on-line la dichiarazione: www.mfe.it/pledge →Le adesioni possono anche essere comunicate all'indirizzo Scarica e fai firmare la dichiarazione →Lista in formato scaricabile → |
Volantini per la campagna per le elezioni europee
Testo della dichiarazione per i candidati al Parlamento europeo
E’ tempo di fare gli Stati Uniti d’Europa
L’URGENZA DI RIFORMARE GLI ATTUALI TRATTATI
Queste elezioni europee sono destinate ad avere un'importanza straordinaria per l'Unione europea e i suoi cittadini. In gioco c'è la direzione da dare al processo di unificazione, e quindi il nostro futuro.
La gran parte dei Governi europei e tutte le forze politiche democratiche concordano sul fatto che abbiamo bisogno con urgenza di diventare capaci di agire uniti a livello europeo in modo efficace: contro il ritorno delle potenze imperiali, per poter essere autorevoli e incidere sul piano internazionale e garantire autonomamente la nostra sicurezza, per fronteggiare le sfide del cambiamento climatico, delle guerre, della competitività della nostra economia, dell'instabilità finanziaria e dei massicci flussi migratori.
Al tempo stesso, per costruire questa capacità di agire efficacemente a livello europeo servono alcune riforme cruciali dell’Unione europea: relativamente al sistema decisionale, al bilancio, alle competenze, ai poteri del Parlamento europeo, al ruolo e alla formazione della Commissione europea, anche per ridimensionare l’attuale squilibrio a favore delle istanze intergovernative che non lasciano emergere l’interesse comune. Il salto di qualità nelle politiche europee, la difesa della nostra libertà e dello Stato di diritto, la forza della nostra democrazia dipende da questa revisione dell’attuale sistema politico-istituzionale europeo.
Il Parlamento europeo uscente, in continuità con la Conferenza sul futuro dell’Europa (in cui i rappresentanti dei Cittadini, in accordo con i rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali, avevano identificato una serie di miglioramenti e riforme necessari per rendere l’Europa più capace di agire e più democratica), ha approvato il 22 Novembre scorso un Rapporto sulla riforma dei Trattati, che ora è nelle mani dei Governi – che dovrebbero decidere a maggioranza semplice nel Consiglio europeo di lanciare il processo della Convenzione prevista dai Trattati per le riforme. Si tratta dell’unica proposta concreta ed efficace in grado di creare tutti quegli strumenti europei che gli stessi Governi reclamano, ma che poi si rifiutano di costruire. Una proposta che il nuovo allargamento rende ancora più cogente, dato che vi è consenso unanime in Europa sulla necessità di procedere in parallelo con l’allargamento e l’approfondimento istituzionale e politico.
In questo quadro, il prossimo Parlamento europeo dovrà raccogliere il testimone dell’Assemblea uscente e impegnarsi per mantenere viva la rivendicazione di una Convenzione come strumento aprire il confronto sulla riforma dei Trattati.
Come candidato al Parlamento europeo dichiaro di sostenere convintamente :
1) la necessità di dotare l'Unione Europea delle competenze, delle risorse autonome e dei poteri adeguati (a partire dal potere di bilancio) per attuare le politiche comuni necessarie per difendere la sicurezza, lo Stato di diritto, la sostenibilità sociale delle ineludibili transizioni verde e digitale, garantendo un futuro di progresso dei cittadini europei;
2) il superamento dell'unanimità e del diritto di veto attraverso l'estensione della procedura legislativa ordinaria (che implica il rafforzamento del Parlamento europeo e della Commissione europea);
3) la necessità a questo scopo di aprire una Convenzione in continuità con quanto richiesto dal Parlamento europeo uscente per poter riformare i Trattati.
Dichiaro la mia disponibilità, se eletto, a far parte del Gruppo Spinelli,
che nella legislatura uscente ha animato il dibattito politico sulla costruzione di un’Europa più capace di agire e più democratica e il lavoro di elaborazione delle proposte di riforma dei Trattati.
FIRMA LA DICHIARAZIONE QUI