La vittoria di Macron in Francia è una vittoria per l’Europa. Tutti i democratici non possono che esultare. La sua rielezione è un fatto cruciale, non solo perché l’alternativa, con Marine Le Pen alla presidenza della Repubblica, avrebbe significato anche la fine del processo di unificazione europea; ma altrettanto perché Macron può giocare un ruolo determinante nei prossimi anni per portare a compimento la costruzione di un’Europa sovrana, federale e democratica.
Macron si sta battendo sin dal suo primo mandato per rifondare l’Unione europea in modo che diventi capace di affrontare con efficacia le sfide del nostro tempo, e sappia tornare a garantire ai cittadini, come era nei propositi del suo progetto iniziale, la pace, la democrazia, il progresso. A maggior ragione con il ritorno della guerra di aggressione in Europa che ci riporta indietro di un secolo, e con i nuovi scenari che si prospettano nei rapporti internazionali, abbiamo bisogno di rafforzare la nostra unità e di agire insieme per difendere i nostri valori e fermare l’avanzata del dispotismo, lavorando al tempo stesso per non cadere nell’errore di rinchiuderci in blocchi contrapposti, mossi solo dalla volontà di prevalere gli uni sugli altri. Il momento di completare il progetto europeo è ora. Dobbiamo dare all’UE competenze reali nella politica economica, in quella estera e di sicurezza, nella politica di difesa, nella politica industriale ed energetica, creando un'unione fiscale e un bilancio federale con cui le istituzioni europee possano agire con efficacia e autonomia, senza dipendere più dalla volontà dei singoli Stati membri e potendo così superare definitivamente il ricorso alle decisioni all’unanimità e al diritto di veto. Se non lo faremo saremo il vaso di coccio destinato a frantumarsi, nel quadro di un nuovo multipolarismo competitivo, a causa dell’aggressività delle grandi potenze che sempre più ci considereranno terreno di conquista.
Il 9 maggio la Conferenza presenterà le sue conclusioni dopo quasi un anno di lavori in cui i cittadini hanno discusso del futuro dell’Europa e si sono confrontati con i rappresentanti delle istituzioni, facendo emergere con forza la richiesta di un’Europa più capace di agire e più democratica. Ora alle promesse iniziali delle istituzioni europee devono seguire i fatti. Contiamo sulla volontà del Presidente Macron, anche grazie alle prerogative che gli competono nel quadro della presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea, per fermare il veto dei governi nazionali che si oppongono all’avvio di una Convenzione per modificare i Trattati e dare così seguito ai lavori della Conferenza.
Come federalisti abbiamo anche lanciato una petizione su change.org rivolta al Board della CoFoE che vi invitiamo a firmare: mfe.it/petizione . Ci sembra questo anche il modo migliore per celebrare l’anniversario del 25 aprile che quest’anno cade in un momento così drammatico. Siamo convintamente al fianco del popolo ucraino che subisce la peggiore delle aggressioni, convinti che sia necessario sostenere la sua lotta di resistenza con tutti gli strumenti necessari. Al tempo stesso sappiamo che solo costruendo un'Europa federale potremo davvero salvare li valori della Resistenza nel XXI secolo e far sì che ritorni la pace e vinca la democrazia.
I francesi hanno assegnato la vittoria a Macron e all’Europa: ora è tempo di agire per consolidare questa vittoria attraverso la costruzione di un’Europa federale, sovrana e democratica.