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Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi

Ai Parlamentari europei sottoscrittori del “federalist pledge”

 

Signor Presidente del Consiglio, Onorevoli,

la nomina del nuovo Presidente della Commissione europea rappresenta un primo importante momento di confronto tra chi vuole costruire l'Europa e chi vuole disfarla. La posta in gioco, come si sottolinea nella Dichiarazione del Presidente del MFE che mi permetto di allegarLe, va al di là della scelta della persona e persino delle complesse procedure di concertazione interistituzionali che necessariamente dovranno essere concordate ed attivate tra il Consiglio europeo ed il Parlamento europeo, con quest’ultimo nella posizione di poter esprimere il voto decisivo.

Siamo infatti entrati in una fase in cui, a seguito della crisi e della necessità di dare delle risposte concrete al problema della crescita e della disoccupazione, spetta alle istituzioni, e in primo luogo al Parlamento europeo ed al Consiglio europeo, chiarire il significato e l’indirizzo di questa nuova legislatura. Più precisamente spetta ai parlamentari europei ed ai Capi di Stato e di Governo decidere se rispettare oppure no la volontà espressa dalla maggioranza degli europei votando candidati e partiti che vogliono un'unione sempre più stretta tra gli europei, non la disunione. La scelta è tra accontentarsi di un governo di ordinaria amministrazione delle istituzioni europee, dell’euro e dell’Europa; e lavorare per istituire un governo transitorio di unità europea che possa contare su una solida maggioranza interpartitica nel PE e su una maggioranza di governi nel Consiglio europeo per creare un governo democratico sovranazionale dell'eurozona.

È evidente che nel primo caso si preparerebbe il terreno per nuove, forse fatali, crisi a livello europeo e nei singoli paesi, a partire dal nostro. Occorre dunque seguire la seconda strada. Ma questo implica aver ben presente che non si esce dalla crisi senza:

  • l'istituzione di un bilancio autonomo dell'Eurozona finanziato con risorse proprie – come la tassa sulle transazioni finanziarie, la carbon tax, e l'emissione di euro-obbligazioni –, votato e controllato dai parlamentari europei dell'Eurozona;
  • la firma di un "patto pre-costituzionale" da parte dei paesi dell'Eurozona e aperto ai paesi che vi vorranno aderire, che contenga l'impegno di realizzare un governo democratico e federale della moneta, della fiscalità e dell'economia dell'unione economica e monetaria.

Tutti passi questi che non sono possibili senza:

  1. una riforma istituzionale, anche ricorrendo ad un nuovo Trattato ad hoc;
  2. un coinvolgimento dei rappresentanti dei cittadini in una nuova fase costituente europea, attraverso la convocazione di una convenzione (definendone modi e mandato per convocarla);
  3. affrontare subito in sede di definizione della Partnership per le riforme, la crescita e la competitività il problema di imprimere un nuovo corso economico a livello dell’eurozona, coniugando riforme nazionali con incentivi europei.

Il buon esito delle elezioni europee ottenuto in Italia offre a Lei, al Suo governo ed ai parlamentari eletti, l'occasione di giocare un ruolo storico per condurre in seno al Consiglio europeo e al Parlamento europeo la buona battaglia per realizzare gli Stati Uniti d'Europa. Confidiamo che vogliate giocarlo. Da parte sua il MFE farà tutto quanto in suo potere per continuare a sensibilizzare e mobilitare l'opinione pubblica e per far maturare nelle forze politiche il consenso e la consapevolezza necessari per percorrere fino in fondo la strada indicata da Luigi Einaudi, Alcide De Gasperi ed Altiero Spinelli.

 

Con ossequio

Franco Spoltore

  


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