ELEZIONI POLITICHE 2022: PROGRAMMA DI POSSIBILE
Possibile dedica molte pagine del suo programma all’Europa, rispetto alla quale ha una visione pienamente federalista.
Ecco alcuni dei punti del programma:
“L’Unione europea è forse la più grande realizzazione della nostra epoca. Fieri di quanto realizzato fino ad oggi dal processo di integrazione, siamo convinti che sia necessario e urgente fare un ulteriore passo avanti verso la costruzione di un’Europa democratica, federale, solidale, equa e giusta.
Il nostro paese è il primo beneficiario del Next Generation EU, finanziato grazie alla decisione storica di ricorrere ad un prestito sui mercati finanziari a nome dell’UE. I fondi europei dovranno, mediante il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), finanziare le riforme per sostenere la transizione ecologica e digitale in maniera equa, per rinnovare le infrastrutture, migliorare il sistema di ricerca e di istruzione, la sanità, rafforzare la parità di genere e ridurre le disuguaglianze in particolare tra Nord e Sud attraverso una maggiore coesione sociale e territoriale. Decisiva sarà̀ la capacità del governo italiano di utilizzare questi finanziamenti nei tempi e nei limiti stabiliti, per avviare la ripresa economica e la modernizzazione del paese.
Allo stesso tempo, nel contesto attuale di crescente interdipendenza economica e di grande instabilità politica a livello internazionale (oltre che nazionale), non c’è più tempo da perdere per rafforzare la costruzione europea. La crisi sanitaria, economica e sociale, il precipitare del cambiamento climatico con tutto ciò che ne consegue, la tragedia umanitaria dei migranti alle nostre frontiere, la guerra in Ucraina, il terrorismo e le continue infiltrazioni della criminalità̀ organizzata, hanno messo sotto gli occhi di tutti i limiti istituzionali dell’Unione europea. Se di fatto si tratta di questioni che non possono essere risolte se trattate unicamente a livello nazionale o locale, l’Unione europea è ingessata in vincoli, stabiliti dai Trattati, che ne limitano considerevolmente le capacità decisionale e di azione. Una profonda riforma istituzionale deve essere il naturale seguito alla Conferenza sul futuro dell’Europa, dove i cittadini stessi hanno chiesto un’Europa dotata di istituzioni più̀ democratiche, in grado di rafforzare i diritti di tutti i cittadini, di agire a livello globale per affrontare le grandi sfide della nostra epoca e di integrare la democrazia partecipativa nel processo legislativo europeo. È nell’interesse stesso dell’Italia, impegnarsi per dare impulso al processo di riforma”.
“Verso l’Europa federale […] Siamo convinti che una riforma in senso federale sia l’unica soluzione che permetta di rafforzare il ruolo dell’UE con una reale legittimità̀ democratica, assicurando il pieno rispetto delle diversità̀ e specificità̀ nazionali e territoriali e quindi delle competenze dei vari livelli di governo, secondo i principi di sussidiarietà̀ e di solidarietà̀. La riforma istituzionale dovrà̀ quindi concentrarsi, da un lato, a conferire nuove competenze all’UE, in particolare in materia fiscale, di sanità, in politica sociale, industriale, in politica estera e di difesa. Dall’altro, dovrà̀ modificare il quadro istituzionale, a partire dal processo decisionale, rafforzando il ruolo del Parlamento europeo e rendendo la Commissione europea un vero e proprio governo europeo”.
Ulteriori punti sono
- Basta decisioni all’unanimità. Occorre generalizzare il voto a maggioranza o a maggioranza qualificata e far sì che il Parlamento europeo diventi un co-legislatore a pieno titolo
- Creazione di una capacità fiscale autonoma
- Politica estera e difesa europea. Nel conferire all’UE competenze in materia di politica estera e di difesa, è indispensabile rafforzarne la legittimità̀ democratica e quindi avviare le necessarie riforme istituzionali verso un’Europa federale, in cui il “governo federale” risponda di fronte ad un Parlamento europeo, direttamente eletto dal popolo.
- Dare attuazione al pilastro europeo dei diritti sociali;
- Difesa dello Stato di diritto
- Erasmus
ELEZIONI POLITICHE 2022: PROGRAMMA DELL’ALLEANZA SINISTRA E VERDI
Il Programma elettorale si suddivide in 10 capitoli che trattano le diverse tematiche, e che a volte includono anche le politiche e il ruolo dell’Unione europea
Sulla politica ambientale un paragrafo è dedicato a “Per un’Europa verde e solidale”, e si auspica una politica comune sul gas basata su meccanismi di solidarietà, incentrata su obiettivi comuni di risparmio, di accesso agli stoccaggi e di ottimizzazione di gasdotti e rigassificatori esistenti. Si contrasta però l’idea di nuove esplorazioni e produzioni di gas e di nuove infrastrutture ad esse dedicate. L’Europa dovrebbe favorire nuove forniture con paesi che abbiano disponibilità di gas per l’export. Si dichiara la necessità di rendere il Green Deal più ambizioso nei programmi e più generoso nei finanziamenti, e attivare una diplomazia del Green Deal in grado di smuovere verso politiche ambientali virtuose le grandi economie emittrici come Cina e India e di dar vita a nuovi partenariati, nel Mediterraneo, Africa, America Latina ed economie asiatiche.
Inoltre, l’alleanza Sinistra e Verdi propone “una politica estera verde per una transizione globale giusta”, suggerendo iniziative italiane, nei G7 e nei G20, in linea con i valori espressi dal gruppo, ma di per sé slegati da una visione europeista. Altrettanto per il tema del lavoro: l’ambito di azione è sempre quello nazionale, dove si propongono provvedimenti contro il lavoro precario e sottopagato, contro i licenziamenti ingiustificati, a favore del potere d’acquisto, delle pensioni, della sicurezza sul lavoro, ma senza alcun riferimento concreto al contesto europeo, nemmeno a proposito della politica industriale.
Il punto 7 (Un’Europa di pace e di accoglienza) parte dalla condanna dell’aggressione all’Ucraina, definita l’atto più violento e drammatico del nostro tempo, per invocare in generale il ripudio di ogni guerra e di ogni violazione dell’autodeterminazione dei popoli (palestinesi, kurdi, saharawi…) e dei diritti umani (Egitto). La linea proposta è quella del disarmo unilaterale, dell’abolizione delle armi nucleari, del dialogo multilaterale e della trattativa a oltranza. Non si definiscono tuttavia concretamente modi, strumenti, obiettivi strategici per un’eventuale azione politica dell’Europa nel contesto geopolitico.
Invece, nel paragrafo “Per un’Europa sociale, solidale, dei diritti”, si afferma precisamente: “L’Unione Europea è uno spazio politico da difendere, approfondire e cambiare. Bisogna lavorare affinché il processo democratico dell’Unione venga rafforzato nella sua dimensione sovranazionale, a partire da una centralità maggiore del Parlamento europeo e superando il meccanismo dei veti nazionali. Crediamo che la Conferenza sul Futuro dell’Europa non possa essere una promessa infranta e che bisogna lavorare ad una riforma dei Trattati. Da qui passa anche la costruzione di un’Europa sociale. L’Unione non può essere infatti solo quella della libera circolazione di merci e capitali, abbiamo bisogno dell’Europa dei diritti, a partire dalla piena realizzazione del pilastro sociale. Con Next Generation EU, l’UE ha mostrato uno slancio nella giusta direzione, ma non è sufficiente aver sospeso il Patto di Stabilità e Crescita, di cui profonda riforma insieme a me quella delle regole di governance economica che hanno caratterizzato la stagione dell’austerità. Bisogna definire regole e strumenti fiscali europei volti a compensare gli squilibri economici e a fermare veri e propri paradisi fiscali che operano dentro l’Unione. Occorre mettere a regime la solidarizzazione del debito, come elemento di base per contenere gli attacchi speculativi e favorire politiche economiche espansive”.
Infine vengono proposti interventi in merito all’immigrazione, in nome di un’Europa solidale, inclusiva, aperta a quanti fuggono dalle guerre e dalla miseria.
ELEZIONI POLITICHE 2022: ACCORDO QUADRO DI PROGRAMMA DEL CENTRODESTRA
Nell’Accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra i riferimenti europei compaiono nei primi due punti dell’elenco: 1) Italia, a pieno titolo parte dell'Europa, dell'Alleanza Atlantica e dell'Occidente. Più Italia in Europa, più Europa nel Mondo – 2) Infrastrutture strategiche e utilizzo efficiente delle risorse europee.
Viene confermato il rispetto delle alleanze internazionali e in particolare dell'Alleanza Atlantica, il consenso all'adeguamento degli stanziamenti per la difesa, il sostegno all'Ucraina di fronte all'invasione russa, oltre all’appoggio ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto. Viene poi confermata la piena adesione al processo di integrazione europea, con la prospettiva di un'Unione Europea più politica e meno burocratica.
Il centro della politica estera appare invece focalizzato sulla tutela dell'interesse nazionale e sulla difesa della Patria, e viene auspicato ogni rafforzamento del ruolo dell'Italia nel mondo e in Europa, l’ulteriore designazione di enti internazionali sul suolo italiano e l’affermazione della centralità dell'Italia nel Mediterraneo. Pur non comparendo formalmente nel programma il progetto di modificare l’art. 11 della Costituzione, viene affermata la priorità della tutela degli interessi nazionali nella discussione dei processi legislativi europei, con particolare riferimento alla transizione ecologica. Lo stesso processo di integrazione europea appare subordinato alla difesa e alla promozione delle “radici e identità storiche e culturali classiche e giudaico-cristiane dell'Europa”.
Sul versante economico, ci si propone di chiedere alla UE una revisione del PNRR in funzione delle mutate condizioni geopolitiche e alle nuove necessità e priorità. Anche il Patto di stabilità e le linee guida della governance economica europea devono essere modificati, per assicurare la crescita e l’occupazione nel nostro paese. L’utilizzo dei fondi europei deve essere finalizzato a contenere l'aumento dei costi dell'energia e delle materie prime, e a sostenere le aree svantaggiate in particolare del Sud. L’Italia deve diventare competitiva con gli altri paesi europei, investendo sulle infrastrutture strategiche nazionali, come il ponte sullo Stretto, e sulla banda ultralarga.
Si chiede infine un piano straordinario europeo per lo sviluppo del continente africano, anche attraverso politiche di cooperazione internazionale finalizzate alla crescita socio-economica e alla stabilità politica.
Un altro punto di contatto con la dimensione europea e internazionale appare al punto 6 del Programma: “Sicurezza e contrasto all'immigrazione illegale”. Il centrodestra si impegna a combattere l'immigrazione irregolare in nome di una gestione “ordinata dei flussi legali” di immigrazione, auspicando un “nuovo Patto” con la UE che preveda l’attuazione di blocchi navali, in accordo con le autorità del nord Africa, e la creazione di hot-spot nei territori extra-europei, gestiti direttamente dall’Unione Europea.
ELEZIONI POLITICHE 2022: PROGRAMMA DI VITA
Il sintetico programma intitola emblematicamente un capitolo “Ripristino delle sovranità nazionali”.
Tra le indicazioni in esso contenute sono:
- Stop alle speculazioni della finanza internazionale sull’Italia e la sua economia nazionale.
- Stop ai trattati internazionali di libero scambio ed al TTIP /Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti)
- Banca centrale di proprietà dello Stato
- Libertà normativa per valute locali gestite da casse comunali.
- Instaurazione della sovranità monetaria, energetica e alimentare.
- Sviluppo di un piano nazionale di autonomia energetica sostenibile.
- Creazione di zone franche per l’export, al fine di rilanciare l’economia nel Mezzogiorno e di ogni altra zona depressa del Paese.
Nel capitolo “Geopolitica” si propongono, tra l’altro:
- Italia nazione pacifica e neutrale, esclusa da alleanze militari armate.
- Uscita dalla NATO.
- Uscita dall’Euro e da “questa” Unione Europea.
- Esclusione di rappresentanti istituzionali dai think tank, summit e consessi gestiti da organismi sovranazionali, massonerie deviate e occulte, nonché gruppi lobbistici non eletti dal popolo.
Tra le altre proposte figura anche lo stop alla transizione digitale.
ELEZIONI POLITICHE 2022: PROGRAMMA DI UNIONE POPOLARE
La lista Unione Popolare (leader Luigi De Magistris) presenta un programma “pacifista e contro le guerre, per la fratellanza universale, la giustizia sociale, economica ed ambientale, contro corruzioni e mafie [e] considera prioritaria l’attuazione della Costituzione Italiana”. L’obiettivo è “un’Italia più giusta che guarda al futuro: in prima linea nella lotta alla crisi climatica”.
Unione Popolare non si presenta come una formazione euroscettica e nazionalista: non dichiara di uscire dall’Unione Europea o dall’euro, ma sulla politica estera, propone soluzioni che devono essere promosse dall’Italia, per la quale si reclama il recupero dell’autonomia strategica e della sovranità nazionale.
Per quanto riguarda le istituzioni ed il funzionamento dell’UE, le indicazioni riguardano una riforma in senso democratico che dia maggiore forza e centralità al Parlamento europeo, l’abolizione del MES e la riforma della BCE.
In dettaglio, il Cap. 3 del programma, “Perseguire la pace e la democrazia in Europa e nel mondo”, indica:
- Stop all’invio di armi ai paesi in guerra e ritiro dei soldati all’estero, se non autorizzati dall’ONU, che va rafforzata e sottratta ai veti delle superpotenze.
- Sviluppare un forte impegno diplomatico per la pace in Ucraina e per la distensione tra Cina e Stati Uniti. Uscire dalla coalizione in guerra nel cuore dell’Europa e lavorare per la neutralità dell’Ucraina, per un’Europa unita nelle sue diversità, dal Portogallo alla Russia, contro ogni nuova guerra fredda.
- Operare per il superamento della NATO, per la sovranità nazionale con lo stop ad armi nucleari nel nostro Paese e per sostenere politiche di disarmo a livello globale, opponendosi all’aumento delle spese militari al 2% del PIL e impegnandosi alla progressiva riduzione delle stesse. Firma immediata del trattato di messa al bando delle armi nucleari. L’Italia dovrà essere senza bombe atomiche e promotrice di una conferenza internazionale per il disarmo e la denuclearizzazione dell’Europa. Saremo amici di americani, russi e cinesi, mai più sudditi e subalterni di nessuno.
- Rendere l’Italia una nazione autonoma e autorevole, che difende la pace e i diritti dei popoli, e non gli interessi delle grandi potenze, per un sistema internazionale delle pluralità e multilaterale contro ogni forma di imperialismo.
- Restituire al nostro paese autonomia strategica nelle sue relazioni internazionali, per costruire l’Europa dei popoli, della fratellanza universale, della giustizia ambientale, sociale ed economica, non più solo della moneta unica, della libera circolazione di capitali e merci e dei vincoli finanziari.
- Operare a livello europeo per una riforma in senso democratico delle istituzioni con abbandono delle politiche di austerità e lotta alle lobby che influenzano la politica dell’UE. Dare al Parlamento europeo più centralità e forza rispetto al ruolo della Commissione europea.
- Lavorare per il superamento delle politiche di bilancio stabilite dall’accordo di Maastricht e dal semestre europeo. Eliminare il vincolo europeo e il pareggio di bilancio introdotto nel 2012.
- Abolizione del MES (Meccanismo europeo di stabilità).
- Operare per la modifica dei trattati affinché la Banca Centrale Europea possa favorire politiche industriali sostenibili da un punto di vista ambientale. Intanto la BCE deve continuare ad acquistare tutti i titoli di Stato necessari e non su richiesta e con condizionamenti.
Nel programma si propone inoltre di fare pressione in coordinamento con altri paesi per chiudere i paradisi fiscali, europei e internazionali.
Le proposte per una trasformazione del sistema energetico verso una riconversione ecologica considerano esclusivamente il livello italiano, con un piano di investimenti straordinario nelle energie rinnovabili e la nazionalizzazione del settore energetico, per creare un’azienda pubblica che investa su energie rinnovabili e garantire autonomia energetica al paese.
ELEZIONI POLITICHE 2022: PROGRAMMA DELL'UCI - GILET ARANCIONI
Il programma del partito politico “Unione Cattolica Italia” (UCI) e del movimento politico sociale e culturale “Gilet Arancioni” prevede radicali trasformazioni dello Stato Italiano e delle sue relazioni internazionali, per creare un “Nuovo Ordine Mondiale” e realizzare un Nuovo Umanesimo.
In tale quadro, gli obiettivi che si propone sono, in particolare:
- Abbattere i partiti
- Creare monete nazionali, che facciano cessare il meccanismo del debito in mano a soggetti internazionali che governano, in tal modo, l’economia e la finanza dell’Italia.
- Stampa della moneta “Lira italica”, dapprima complementare e parallela all’Euro, quindi sostitutiva, con il cambio 1 a 1 con l’euro, da distribuire a tutti gli italiani maggiorenni nella misura di 1.200 Lire mensili.
- Restituzione del potere d’acquisto a tutti i Cittadini della Repubblica prima dell’entrata in vigore dell’Euro.
- Trasformazione dell’Italia in una Repubblica Confederale su Stati Indipendenti.
- Trasformare l’Italia in un Paese della Pace e in un Giardino ecologico.
- Uscita dalla Nato, in quanto alleanza bellica.
- Uscita dall’Unione Europea, essendo la Repubblica Confederale proiettata in tutto il mondo.
- Attraverso la mediazione della Repubblica, Russia Cina Usa India e Mondo Islamico dovranno tornare a relazioni pacifiche per la nascita di una Confederazione Mondiale per la Pace e la Tolleranza tra i popoli della Terra.
- Creazione di una nuova Organizzazione mondiale (NEW ONU) che riunisca tutti i popoli più poveri del Globo.
- Ammissibilità di referendum su trattati internazionali.
ELEZIONI POLITICHE 2022: PROGRAMMA DEL TERZO POLO
“Durante la pandemia, l’Unione europea ha usato tutte le competenze a sua disposizione per proteggerci. …. Con una svolta in senso federale delle sue Istituzioni, l’Ue può̀ fare ancora di più̀. Occorre riaprire il cantiere delle riforme dei Trattati, recuperare lo spirito che animò Altiero Spinelli nel 1984 per dare maggiore capacità fiscale, per finanziare programmi di diretta competenza della Commissione, così che la Commissione non abbia come unico ruolo quello del “guardiano” che controlla i bilanci degli Stati membri; per finalizzare l’Unione economica e monetaria e in particolare l’Unione bancaria, con la creazione di un safe asset europeo che metta al riparo la tenuta dell’area euro dagli eccessivi spread.
L’Unione europea si trova di fronte a scelte radicali, che impongono una revisione profonda e coraggiosa della sua identità̀, nel senso di un’attenuazione del suo ruolo, divenendo poco più̀ di un accordo di cooperazione regionale, oppure nel senso di un suo rilancio, perché́ essa possa costituire un soggetto in grado di gestire le sfide (specie economiche, ma anche di sicurezza e difesa) internazionali. Noi siamo per la seconda”.
Per questo il terzo Polo sostiene:
- l’abolizione dell’unanimità̀ nel processo decisionale e la riforma del processo democratico, inclusa l’introduzione di liste transnazionali per permettere ai cittadini di votare direttamente per i partiti europei, e l’attribuzione di un diritto di iniziativa legislativa al Parlamento europeo;
- l’adozione di una politica estera comune per far emergere l’UE come nuova superpotenza a livello globale; un partenariato con l’Africa in grado di favorire lo sviluppo e la crescita del continente africano in maniera democratica e sostenibile; il superamento delle regole di Dublino e una politica basata su gestione comune delle frontiere, forte solidarietà̀ operativa e finanziaria europea per i paesi con frontiere esterne e più̀ efficace politica di rimpatri usando anche visti e leva economica; rafforzamento degli strumenti per il contrasto al dilagare della disinformazione e ai ripetuti tentativi da parte di potenze straniere di interferire nei nostri processi democratici. “Tuttavia, a dispetto della cruciale rilevanza delle questioni sopra ricordate, un accordo tra 27 paesi sulla politica estera non sembra al momento una strada percorribile. Proponiamo quindi di avviare una trattativa solamente con i paesi interessati e con i quali risulti possibile trovare un accordo”.
- un’Unione della sanità e dell’energia
- l’assunzione di un ruolo guida nella promozione di una digitalizzazione giusta e democratica e dello sviluppo delle nuove infrastrutture tecnologiche (Cloud, 5G, intelligenza artificiale)
- il completamento del processo di riconoscimento dei titoli di studio nell’Unione
ELEZIONI POLITICHE 2022: PROGRAMMA DEL PARTITO DEMOCRATICO
Il programma conferisce all’Italia un ruolo decisivo nel processo di integrazione europea, con la rivendicazione dell’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea come una scelta storica, e contiene un inquadramento europeo ed internazionale delle proposte.
Viene riaffermato l’impegno per un’Europa solidale e sostenibile, capace di fornire risposte rapide e coordinate alla crisi del Covid-19, un’Europa che ha posto la prossima generazione al centro della propria visione strategica e assegnato all’Italia la quota più elevata del Piano Next Generation EU.
Relativamente al PNRR è sostenuto il rispetto degli impegni assunti e del calendario di interventi previsti fino al 2026 che trasformeranno profondamente il Paese, anche al fine di non disperdere il capitale di serietà e credibilità che la guida di Draghi ha portato.
I democratici vogliono che UE, NATO e ONU rimangano le organizzazioni internazionali di riferimento per l’Italia. Deve continuare il sostegno all’Ucraina, insieme all’iniziativa politico-diplomatica congiunta di Germania, Francia e Italia per la fine dell’aggressione e l’avvio di negoziati di pace. L’Unione europea è insostituibile, ma è una costruzione fragile, spesso bloccata dai veti degli Stati membri. Va riformata e resa all’altezza delle aspettative e dei bisogni dei suoi cittadini.
Grazie anche agli esiti della Conferenza sul Futuro dell’Europa c’è oggi la possibilità di riformare l’UE. Il PD sente la responsabilità, partendo dai risultati della Conferenza, di dare attuazione alle istanze di riforma indicate dai cittadini europei: l’UE deve essere una forza di pace e prosperità, equità e progresso, un’Europa sociale e sostenibile.
L’UE deve ripensare la propria governance economica, superando l’era dell’austerità, con la riforma del Patto di Stabilità verso un nuovo Patto di Sostenibilità, che coniughi attenzione ai conti pubblici e promozione degli investimenti necessari a sostenere transizione ecologica e sviluppo.
L’UE deve sviluppare una strategia inclusiva di allargamento, con la costruzione di un percorso di coinvolgimento progressivo dei Paesi candidati, parallelo e complementare alla procedura di adesione, dando vita a una Confederazione che leghi Stati membri e Paesi candidati, spazio comune dove condividere le scelte strategiche in materia di politica estera, difesa della pace, lotta al cambiamento climatico e anticamera per l’adesione all’Unione.
Il PD vuole investire con decisione sulla vocazione mediterranea dell’Europa, quale chiave di una nuova centralità̀ del nostro Paese nel progetto europeo.
Il Partito Democratico punta su un progetto di integrazione, razionalizzazione e coordinamento della politica di sicurezza e difesa europea. La costruzione di una difesa comune non può ridursi esclusivamente a un “esercito comune”, ma deve identificarsi innanzitutto come una scelta politica.
Si vuole rilanciare il ruolo dell’Europa come principale motore di una globalizzazione più equa, fondata su standard sociali e ambientali di alto livello. In tal senso, sono sostenuti l’adozione di una Minimum Global Tax sulle multinazionali ed il Carbon Border Adjustment Mechanism.
ELEZIONI POLITICHE 2022: PROGRAMMA DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Il Partito Comunista Italiano opera affinché la politica estera italiana ripudi la guerra, promuova la pace, la pacifica coesistenza, la cooperazione multilaterale tra le nazioni e l’amicizia tra i popoli, in particolare tra i Paesi della regione euromediterranea, per un nuovo internazionalismo proletario, contro la tendenza alla centralizzazione dei capitali.
Nell’attuale contesto internazionale, il PCI propone come prioritario l’obiettivo della Pace e l’uscita dell’Italia dalla Nato, organizzazione militare dell’Occidente capitalistico sotto stretto controllo statunitense, e la liberazione del nostro territorio dalla presenza di basi straniere.
Profondamente negativo è il giudizio sull’attuale Unione Europea, ben lontana dagli ideali europeisti di Altiero Spinelli, a causa delle contraddizioni strutturali che l’attraversano.
L’UE è ben lungi dall’operare in vista di un’Europa unita “dall’Atlantico agli Urali” e resta ancorata ad una cultura neoliberista.
Il PCI si schiera contro un’Europa definita dell’austerity, costruita a misura del capitale finanziario, lontana dagli interessi e dalle esigenze popolari e i cui Trattati costituiscono un vincolo (incluso il Patto di Stabilità) in antitesi ai principi della nostra Costituzione, contro un’UE oligarchica e contro la progressiva cessione di sovranità da parte degli Stati membri, che riduce ruolo e funzioni dei parlamenti e gli spazi di democrazia.
Parimenti si schiera contro il varo di un esercito europeo, il cui progetto conferma l’ambizione di svolgere un proprio ruolo imperialistico.
Sostiene l’uscita dall’Euro e un’Europa costituita invece come Confederazione di Stati indipendenti e sovrani.
ELEZIONI POLITICHE 2022: PROGRAMMA DI NOI MODERATI
La lista Noi Moderati si presenta come la “gamba” di centro, civica e moderata della compagine di centrodestra.
Nel programma, presentato ad integrazione dell’accordo quadro del centrodestra, si afferma che l’Italia è inequivocabilmente collocata nell’Occidente euro-atlantico, radicata in un’Europa che deve tornare al sogno dei suoi padri fondatori.
Il capitolo dedicato a “Europa e politica estera” include quattro proposte:
- Rafforzare il ruolo dell’Italia nell’Occidente euro-atlantico, confermando le nostre alleanze internazionali che rappresentano un pilastro della storia del Paese che non può essere sottomesso a interessi di breve periodo.
- Confermare il sostegno all’Ucraina nell’ambito dell’alleanza atlantica e avviare negoziati per fermare il conflitto in corso.
- Favorire il processo d’integrazione europea e ridurre il deficit democratico delle sue istituzioni. In particolare, si vuole proseguire il percorso di integrazione, chiedendo più ampi poteri di indirizzo e controllo per l’assemblea eletta dai cittadini dell’Unione, incentivando contestualmente anche modifiche ai trattati per aumentare il livello di democraticità delle istituzioni europee, approdare al superamento del patto di stabilità e del parametro del 3% deficit/Pil, promuovere le specificità italiane e conseguire un coordinamento della politica estera e di difesa europea.
- Migliorare la capacità di utilizzo dei fondi europei, per non sprecare risorse utili allo sviluppo del Paese.
Nel capitolo “Stato e Istituzioni”, si propone tra l’altro di:
- Garantire la sostenibilità del debito pubblico: il percorso di revisione del patto di stabilità a livello comunitario deve andare di pari passo a una politica di spesa responsabile.
- Garantire la piena e puntuale attuazione del PNRR, che rappresenta un’opportunità preziosa per rilanciare la crescita economica e sociale del Paese, assicurando il rispetto delle scadenze fissate dalla Commissione europea per garantire l’assegnazione dei contributi e dei prestiti concordati tramite il Recovery Fund.