Interventi
L'UEF france ha aderito all'appello che è stato preparato durante la video-conferenza organizzata il 21 Giugno dagli uffici del Parlamento europeo di Berlino e di Milano tra una rappresentanza dell'Europa Union Deutschland e della JEF-Germania ed una del MFE e della GFE.
Comunicato
In attesa che i risultati dei Vertici svoltisi a Bruxelles vengano implementati nelle prossime riunioni dei Capi di Stato e di Governo e dalle proposte tecniche che dovrà fare la Commissione europea, tre dati di fatto emergono dalla dichiarazione finale:
1. I paesi dell’Eurogruppo, chiamati a dare risposte concrete hanno dovuto trovare un accordo per procedere sulla strada dell’unione bancaria e dell’unione di bilancio, e per aprire quella dell’unione politica.
2. Nessun paese della zona euro sarà abbandonato a se stesso.
3. Il quadro nel quale si prendono le decisioni relative al futuro dell’Europa è sempre più chiaramente quello dell’Eurozona.
Comunicato
Sono sempre più numerose le voci che nel dibattito politico riconoscono quanto il Movimento federalista europeo (MFE) sostiene da tempo, vale a dire
- che il risanamento della finanza pubblica non è sufficiente a superare la crisi, ma che occorre anche un piano di sviluppo;
- che l'unione monetaria non è sostenibile senza un'unione fiscale e un bilancio dell'Unione dotato di risorse pari ad almeno il 2% del PIL europeo;
- che l'unione fiscale comporta l’istituzione di imposte europee e quindi esige l'unione politica, in modo da conferire legittimità democratica alle istituzioni europee e da mettere il bilancio europeo sotto il controllo del Parlamento europeo;
- che il Trattato di Lisbona non consente di fare fronte alla gravissima crisi finanziaria, economica e istituzionale che paralizza l'UE.
In questo quadro, il MFE
Le sezioni nazionali tedesca ed italiana dell’Unione europea dei federalisti, l’Europa Union Deutschland (EUD) ed il Movimento federalista Europeo (MFE), e quelle della JEF Germania e della Gioventù Federalista Europea, salutano con favore le proposte avanzate dal governo Tedesco per il rilancio del processo di unione politica europea a partire dall’Eurozona,
Il 21 Giugno si è svolto un incontro in video-conferenza dagli uffici del Parlamento europeo di Berlino e di Milano tra una rappresentanza nazionale dell'Europa Union Deutschland, guidata da Sylvia-Yvonne Kaufmann e rappresentanti della JEF-Germania, ed una del Movimento federalista europeo e della Gioventù federalista europea, guidata da Massimo Malcovati.
Si tratta di una prima iniziativa promossa dalle segreterie nazionali dell'EUD e del MFE per affermare la volontà comune dei federalisti europei attivi in Germania ed Italia di promuovere una nuova fase di azioni e riflessioni comuni in questa momento cruciale della battaglia per la federazione europea.
Dalla gravissima crisi economica e finanziaria che investe oggi l'Europa, nel quadro della crisi mondiale, non si esce soltanto con misure di austerità.
Lo sforzo per abbattere il debito nei vari paesi va sostenuto. Ma, in assenza di adeguate iniziative europee per lo sviluppo, la recessione economica già in atto è destinata ad aggravarsi e a rendere insostenibile il debito pubblico, provocando l'erosione dei redditi, la disoccupazione di massa, la rottura della coesione sociale. Nessun paese europeo può pensare di salvarsi da solo se non si impegna a percorrere insieme a tutti gli altri questa strada. Con un'economia integrata a livello europeo e con una moneta unica, i piani nazionali sono totalmente inadeguati a stimolare lo sviluppo. Di fronte alla crescente consapevolezza nella classe politica, nelle forze sindacali, nell’opinione pubblica, nei movimenti della società civile dell’urgenza di promuovere un New Deal europeo, i governi hanno timidamente incominciato ad affrontare questi temi il 23 maggio in vista del Consiglio europeo di fine giugno.
CRISI GRECA E DELL’EURO:
RENDERE IRREVERSIBILE L’UNIFICAZIONE POLITICA DELL’EUROPA O PERIRE
La crisi in Grecia ha fatto un nuovo passo verso il baratro, e con essa la crisi dell’eurozona. Se non interverrà un fatto radicalmente nuovo sarà impossibile impedire il fallimento di Atene e, di conseguenza, l’implosione della moneta unica e della stessa Unione europea. Le conseguenze sarebbero drammatiche non solo sul piano economico e politico in Europa, ma anche per le ripercussioni sull'ordine economico-monetario e politico-strategico mondiale.
I fatti sono evidenti. La società greca non è più in grado di sopportare i provvedimenti necessari per cercare di arrestare la corsa rovinosa verso la bancarotta. Nel contesto attuale, che non lascia prevedere credibili prospettive di crescita e di solidarietà politica, questi provvedimenti non funzionano, pesano sempre di più solo sulla parte già più penalizzata della popolazione, e inevitabilmente vengono vissuti come imposti dall’esterno (la Germania, la BCE, l’Unione europea, il FMI). La drammaticità della situazione a sua volta alimenta disperazione e irrazionalità, insieme alla ricerca di capri espiatori. In queste condizioni qualsiasi scelta irrazionale diventa possibile, anzi, probabile, e si innesca un meccanismo di cui si può perdere il controllo. Per questo, il ritorno alla dracma, che l'80% dei cittadini greci non vuole, è diventato possibile, nonostante tutti sappiano che le conseguenze sarebbero così catastrofiche da dover essere assolutamente scongiurate
E’ giunto il momento di riconoscere che l'Unione europea è arrivata ad un vicolo cieco.
24 April 2012
Dear Sirs,
In view of the meetings the AFCO will hold to draw up a report on 'Constitutional problems of multi-tier governance in the European Union', the European Federalist Movement (MFE), the Italian section of the UEF (Union of European Federalists), appeals to you to take the lead in drafting a comprehensive plan to re-launch the European federation project.
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Sen. Mario Monti
16 Marzo 2012
Signor Presidente,
il Movimento Federalista Europeo ha apprezzato l'azione del Governo per risanare le finanze pubbliche e riconquistare la fiducia dei mercati. Ritiene tuttavia che questa azione non sia sufficiente se il Governo non promuoverà contemporaneamente in seno all'Eurozona l'immediata attivazione di un Piano europeo di sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile, finanziato con risorse proprie e un aumento significativo del bilancio europeo con imposte europee (come quella sulle transazioni finanziarie e quella sull'emissione di CO2) e con l'emissione di euro-obbligazioni per investimenti (euro project bonds).
Ritiene inoltre necessario che l'Italia, insieme ad altri paesi, e in primo luogo alla Gemania, promuova concreti progetti e iniziative per affrontare e risolvere la grave crisi di legittimità democratica che ha allontanato i cittadini dalle istituzioni europee.
Leggi tutto: Lettera al Presidente Mario Monti in vista del seminario di Berlino del 20 Marzo