Interventi
A seguito dell'invio al Parlamento europeo di una prima tranche di 700 firme raccolte in diverse occasioni dal MFE di Milano, il Presidente Schulz ha risposto al Segretario di Sezione Paolo Lorenzetti di aver inoltrato, come richiesto, l'Appello per la Federazione europea alla competente commissione petizioni, ringraziando il MFE per "il costante contributo che reca al dibattito sull'approfondimento dell'integrazione europea".
Tra le adesioni all'appello inviate si segnalano quelle di: Gabriele Albertini, Emanuela Baio, Mario Baldassarri, Anna Catasta, Luigi Cavalli Sforza, Arturo Colombo, Renata Colorni, Ugo Draetta, Antonio Duva, Emanuele Fiano, Claudio Magris, Maurizio Martina, Alberto Martinelli, Maurizio Mottini, Giancarlo Pagliarini, Manfredi Palmeri, Antonio Panzeri, Giacomo Properzj, Ettore Rotelli, Carlo Secchi, Vera Squarcialupi, Patrizia Toia, Salvatore Veca, Nicola Zingaretti
Il 7 marzo 2012 a Torino si è costituito, nella sede del Movimento Federalista Europeo, in via Schina 26, il COMITATO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA E PER UN PIANO EUROPEO DI SVILUPPO SOSTENIBILE sulla base dell’allegato documento programmatico.
Nel dibattito è emersa un’ampia convergenza di opinioni circa l’insufficienza dell’attuale assetto istituzionale dell’Unione europea ad affrontare le sfide della crisi e della globalizzazione e l’urgenza di procedere verso un’Europa democratica, coesa e federale. I partecipanti, constatando con preoccupazione l’attuale fase di stallo dell’Unione, hanno convenuto circa la necessità di dar voce ai cittadini, alle organizzazioni economiche, sociali e politiche ed esercitare una forte pressione sulle istituzioni europee, affinché assumano le proprie responsabilità e rilancino l’economia europea, un’occupazione stabile e di qualità, la ricerca e l’innovazione. Senza sottovalutare le difficoltà rappresentate dall’organizzazione di un’azione europea così complessa, le organizzazioni presenti hanno assunto l’impegno a:
- stabilire tra di loro un rapporto organico e a coordinarsi con gli altri comitati che stanno nascendo ai livelli locali, regionali, nazionali ed europeo
- contribuire ad allargare la rete dei promotori a tutti i livelli privilegiando la dimensione europea e regionale
- avviare un programma di interventi, dibattiti e produzione di documenti sul tema del Piano europeo di sviluppo sostenibile (punti qualificanti, mezzi di finanziamento, tempi e modalità dell’azione) per preparare le condizioni necessarie a lanciare un’ICE e avviare la raccolta del milione di adesioni.
Hanno aderito al Comitato le seguenti organizzazioni
Ab-Imis, ACLI, ACMOS, AEDE, AICCRE, ARCI, CESI, CGIL-Torino-Piemonte, CISLTorino-Piemonte, Federmanager, Forum Associazioni Insegnanti, GFE-To, GFE-Piemonte, Giovani Democratici, Giustizia e Libertà, Gruppo Abele-Libera, FLARE, IDV, Ist. Studi Storici G. Salvemini, Lega-COOP, MFE-Torino-Piemonte, PDL-PPE, SIOI, UDC-giovani, UDC, UIL-Torino-Piemonte.
Altre Organizzazioni si sono riservate di aderire dopo un approfondito dibattito interno
COMITATO PROMOTORE TORINO
PER LA FEDERAZIONE EUROPEA E PER UN PIANO EUROPEO
DI SVILUPPO SOSTENIBILE
Le Associazioni politiche, economiche e sociali riunite a Torino il 7 marzo 2012
consapevoli
che in un mondo caratterizzato da una crescente interdipendenza, nel quale tutti gli Stati sono coinvolti in processi di integrazione, la pace, la libertà, la democrazia e la giustizia sociale possono essere garantite soltanto da un ordine politico articolato su più livelli di governo, con l’attribuzione di poteri significativi al livello sovranazionale;
che a causa dell’incompiutezza del progetto europeo dei Padri fondatori per un’Europa federale, l’Unione non ha i mezzi per promuovere lo sviluppo e la competitività, con gravi conseguenze per l’occupazione, i redditi e la coesione sociale;
che, per uscire dalla crisi e affrontare le sfide della globalizzazione, l’Europa ha bisogno di un governo democratico dell’economia, dotato di un bilancio federale di almeno il 2% del PIL costituito da risorse proprie e di una politica estera e di sicurezza che le permetta di parlare con una sola voce nel mondo;
affermano
che dalla gravissima crisi mondiale, che investe l’Europa, non si esce solo con misure di austerità le quali, senza adeguate politiche di sviluppo, sono destinate a produrre recessione e a minare la competitività dell’economia europea;
che è necessario che l’Unione europea promuova un Piano per lo sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile, finanziato da tasse europee sulle transazioni finanziarie e sulle emissioni di CO2 e da euroobbligazioni (euro project bonds) per rilanciare la crescita e l’occupazione;
si impegnano
a contribuire a elaborare e promuovere progetti e iniziative a livello locale, regionale, nazionale, europeo per raggiungere gli obiettivi sopra esposti;
a mobilitare le proprie forze e le reti nazionali ed europee di riferimento, disponibili per orientare l’opinione pubblica e i poteri pubblici verso gli obiettivi istituzionali e politici indicati, in particolare per quanto riguarda il lancio di un Piano europeo di sviluppo sostenibile anche attraverso l’attivazione di un’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), lo strumento di democrazia partecipativa previsto dal Trattato di Lisbona (art 11.4).
IL COMITATO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA E PER UN PIANO EUROPEO DI SVILUPPO SOSTENIBILE SI COSTITUISCE CON QUESTI INTENDIMENTI E CON QUESTI IMPEGNI
MONTI E MERKEL: PROMUOVETE LA FEDERAZIONE EUROPEA!
Martedì 13 Marzo dalle ore 14 il Movimento Federalista Europeo promuove un Presidio in occasione del vertice Monti-Merkel a Piazza Montecitorio dal titolo "Per un'Italia europea. Per un'Europa federale".
Signori Presidenti, il Movimento federalista europeo si rivolge a Voi, che ricoprite le massime cariche della Repubblica Italiana per chiederVi di fare quanto è in Vostro potere affinché, dopo il vertice europeo dell’1-2 Marzo, l’Italia ratifichi al più presto i nuovi Trattati e si ponga all’avanguardia del rilancio sia del progetto per realizzare la federazione europea sia di un New Deal europeo.
Leggi tutto: Lettera ai Presidenti Napolitano, Schifani, Fini e Monti
Comunicato stampa del Movimento Federalista Europeo
Federazione europea subito !
Per un Piano europeo di sviluppo sostenibile
Aderendo alla Giornata d’azione europea del 29 Febbraio promossa dall Confederazione europea dei Sindacati (CES), il Movimento Federalista Europeo intende ricordare come dalla gravissima crisi economica e finanziaria che investe oggi l'Europa, nel quadro della crisi mondiale, non si esce soltanto con misure di austerità.
Lo sforzo del governo Monti per abbattere il debito dell'Italia va sostenuto. Ma, in assenza di adeguate iniziative europee per lo sviluppo, la recessione economica già in atto è destinata ad aggravarsi e a rendere insostenibile il debito pubblico, provocando l'erosione dei redditi, la disoccupazione di massa, la rottura della coesione sociale.
To the President of the Republic, Giorgio Napolitano, Palazzo del Quirinale
To the President of the Senate, Sen. Renato Schifani, Senate of the Republic
To the President of the Chamber of Deputies, Hon. Gianfranco Fini, Chamber of Deputies
To the Prime Minister, Sen. Mario Monti, Palazzo Chigi
2 March 2012
Distinguished Presidents,
The European Federalist Movement (MFE) appeals to you, as holders of the highest offices in the Italian Republic, to do everything within your power to ensure that, following the EU summit of March 1-2, Italy ratifies the new treaties as soon as possible and takes the lead in relaunching the European federation project and the bid to promote a European New Deal.
With the signing, by 25 European leaders, of the new Fiscal Compact Treaty, Europe has entered a new phase in the process of European unification. A phase in which the heads of state and of government, in an attempt to respond to the emergencies posed by the crisis, have acknowledged the political need to activate mechanisms, introduce rules and create institutions that go beyond the current Treaties. The above Treaty is certainly still inadequate, given its intergovernmental nature, and it fails to resolve the difficult questions of solidarity and of the democratic legitimacy of decisions taken, and still to be taken, at European level. But it nevertheless represents a crucial attempt (to which there exist no real alternatives in the current European framework) to restore confidence and hope among the peoples and to try to respond, in a more timely and effective way than the single national governments and European institutions are able to do, to the challenges posed by the globalisation of finance, the economy and production processes.
Under the terms of the new Treaty, should at least twelve eurozone countries fail to ratify within a few months all the commitments made by the governments, and thus fail to give the world, even before the Europeans themselves, a sign that a new framework of mutual trust and solidarity is being built between those countries that decided to abandon their national currencies without having proved capable of moving the process of European unification towards a federal outcome, then not only the euro, but the entire European Union and its institutions will be overwhelmed by an even more serious crisis and will risk disintegration.
Ratification of the new Treaties is nevertheless a necessary condition, but it is not enough to resolve the crisis.
Indeed, in order to create an effective and democratic government of the European economy, it will be necessary to tackle two major and still unresolved questions: the issue of democratic legitimacy and that of relaunching the European economy on new foundations.For this reason, the European federalists call on the political forces, governments and parliaments – in particular the European Parliament – to take, without delay, concrete steps towards the institutionalisation of a “two-speed Europe”, proposing reforms to ensure the coexistence of countries that have adopted the euro and those that have chosen to keep their national currency; and also reforms to allow the creation of an economic government of the eurozone, endowed with real development. A plan that, in bothquantitative and qualitative terms, goes beyond the old proposals – and never fully implemented – both by the national governments and the European Commission. This plan should be based on EU own resources and a strengthened EU budget and fostered by a tax on financial transactions, a carbon tax, and the issuing of europroject bonds (guaranteed by the EU) to finance major development projects. Definitely, Europe needs an economic government equipped with (the necessary) adequate powers and resources. It is also necessary to think in terms of a European New Deal capable of involving and mobilising public opinion, and above all the younger generations, with a view to laying the foundations for a better future.
For this reason, too, the senior officials in Italy’s institutions, government, political parties, civil society movements and parliament all have a responsibility to combine efforts to promote a new development model with a firm commitment to the creation of a European federation. They can help, wherever possible, to resolve the difficult problems that are making national sovereignty an insurmountable obstacle in the political, fiscal and budgetary fields, and to launch a European plan for sustainable development that might allow the EU to compete with the other large economic areas that are now being organised in the rest of the world.
With the highest respect,
Lucio Levi National president |
Franco Spoltore National secretary
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Al Presidente del Consiglio Mario Monti
Al Ministro per le Politiche Europee Enzo Moavero
21 Febbraio 2012
Signor Presidente, Signor Ministro
il MFE apprezza il proposito del Governo italiano di porre all’ordine del giorno del dibattito europeo il problema della crescita e dello sviluppo.
Constata tuttavia che la lettera recentemente indirizzata al Consiglio europeo si limita a proporre misure di liberalizzazione dei mercati, mentre non affronta il problema cruciale delle nuove risorse che occorre trasferire al bilancio dell'Unione per alimentare un efficace piano europeo di sviluppo, né quello delle riforme istituzionali necessarie a governare l'economia a livello europeo.
Leggi tutto: Lettera al Presidente Monti e al Ministro Moavero
Nel numero di febbraio di Orizzonte Cina, il mensile a cura dello IAI, il vice Ministro del Dipartimento Affari Internazionali del Partito comunista cinese, Yu Hongjun, delinea in un breve articolo le linee guida del nuovo modello di sviluppo della Cina in questa decade. “La Cina, spiega Yu Honjun, è impegnata nello sviluppo di industriea bassa emissione di carbonio, ecologicamente sostenibili. Attualmente, si sta facendo molto per promuovere settori industriali quali quelli del risparmio energetico, della protezione ambientale, dell’information technology e dei network, della farmaceutica biologica, delle nuove energie, dei nuovi materiali e così via. Si prevede che entro il 2020 le nuove industrie strategiche rappresenteranno il 15% del Pil”.
In una lettera comune indirizzata ai Ministri dell'Interno e per le Politiche europee, firmata dal Presidente del CIME, Pier Virgilio Dastoli e dal Segretario nazionale del Movimento Federalista Europeo, Franco Spoltore, si esprime stupore e preoccupazione per la lentezza con la quale l’Italia sta approntando la legge nazionale di recepimento del Regolamento istitutivo dell'Iniziativa dei Cittadini Europei,
Onorevole,
il dibattito e le mozioni sulla politica europea approvate dal Parlamento costituiscono un segnale importantissimo nei confronti dei nostri partner europei e dimostrano che la coscienza del legame che unisce il destino dell’Italia a quello dell’Eurozona e del mercato unico europeo è forte e diffusa tra le forze politiche del paese; e che l’Italia è pronta a svolgere un ruolo propulsivo in vista del rafforzamento delle capacità di governo in campo economico e politico del quadro europeo.
Leggi tutto: Lettera a deputati e senatori dopo l'approvazione delle mozioni sulla politica europea